A distanza di 55 giorni la paziente 1 di Montenero di Bisaccia è tornata a casa ieri alle 13.30, in tempo per il pranzo con la sua famiglia, che l’ha accolta meravigliosamente. Cartelli e disegni all’ingresso dell’abitazione. «Dopo 55 giorni finalmente a casa! Abbiamo pianto e pregato, tu hai vinto guerriera del nostro cuore! Da oggi in poi la tua seconda vita, bentornata (con tanti cuoricini, ndr) ti amiamo mamma». I familiari della donna, in questo giorno di giubilo, una vera e propria Liberazione… visto il 25 aprile, ringraziano in modo sincero e profondo tutti i medici dell’ospedale Cardarelli, gli infermieri e il personale socio-sanitario. Un rientro celebrato anche dal sindaco Nicola Travaglini. «Buon 25 aprile a tutti. Nel giorno in cui si festeggia l’anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazifascista, voglio ricordare tutti gli uomini e le donne che hanno dimostrato con il loro coraggio di poter prendere in mano il proprio destino; voglio rivolgere inoltre il mio pensiero a tutti coloro che con il sacrificio della propria vita sono caduti per salvare il nostro Paese, donandogli il suo bene più prezioso: la libertà. In questo giorno così importante nel quale, appunto, la parola libertà assume una declinazione sicuramente inconsueta a causa del periodo eccezionale che stiamo vivendo, voglio dare due informazioni importanti: la prima è che abbiamo ricevuto la notizia di una nuova paziente contagiata, che appartiene però ad un cluster familiare noto e che quindi non desta ulteriori preoccupazioni a livello territoriale; la seconda notizia, sicuramente più bella della precedente, è che la prima paziente montenerese ad essere contagiata dal Coronavirus è finalmente tornata a casa dopo un lungo periodo passato in ospedale a Campobasso. Formulo quindi a lei i più sinceri e affettuosi auguri per una definitiva ripresa nella tranquillità della propria abitazione, all’interno della quale potrà sicuramente riacquistare maggiore serenità grazie anche all’affetto della sua famiglia e di tutte le persone che la conoscono. Le due notizie odierne mi portano alla consueta riflessione sul tema di questa emergenza sanitaria mondiale: in un auspicabile rapido ritorno alla “normalità”, invito a non abbassare la guardia, a non abbassare la soglia di attenzione, perché basta un solo attimo e la vita può davvero essere stravolta».