Torna la grande paura in basso Molise. Alle 18.21 di ieri una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 alle 18.21 con 18 km di profondità con epicentro a Montecilfone, a 3 km a Sud-Est dal paese, con coordinate geografiche (lat, lon) 41.89, 14.87 ad una profondità di 18 km. La scossa è stata percepita nitidamente anche Guglionesi, Guardialfiera, Tavenna, Petacciato, Montenero di Bisaccia, Termoli, Palata, Acquaviva Collecroce, solo per citarne alcuni, della fascia del Cratere già interessata dai movimenti tellurici del 25 aprile e del 14 e 16 agosto 2018, ma anche in altre località molisane, del vicino Abruzzo e della Puglia. In alcuni comuni la gente è scesa in strada, ma per fortuna da una prima ricognizione pare che danni non ce ne siano di particolari. A Montecilfone il sindaco Giorgio Manes ha subito radunato i tecnici e compiuto dei sopralluoghi assieme alle forze dell’ordine. Calcinacci sono caduti nella chiesa di San Giorgio Martire, ancora chiusa al culto. Nelle prossime ore proseguiranno le ispezioni, anche sul viadotto del Liscione. «Dopo la scossa di terremoto di oggi di magnitudo 3.5 con epicentro proprio Montecilfone, la macchina amministrativa si è subito attivata per far partire le prime verifiche. Abbiamo riscontrato dei peggioramenti della situazione venutasi a creare nell’ormai lontano 2018. La chiesa di San Giorgio Martire, il serbatoio e la vecchia struttura comunale. Avrei voluto restare in silenzio, perché non c’è più nulla da aggiungere. La ricostruzione pesante deve ripartire. Basta promesse, basta si inconcludenti, basta prese per i fondelli. A nome di tutti i cittadini di Montecilfone e di tutte le comunità terremotate, esigo che venga nominato il Commissario. E’ vergognoso ed inaccettabile una situazione del genere a distanza di due anni dal sisma. Anche noi siamo Italia, anche noi abbiamo gli stessi diritti di tutti i terremotati. Lo ripeterò fino allo sfinimento, Montecilfone e tutti i comuni terremotati sono in attesa da ben due anni di una benedetta nomina. Ora basta!»

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