A una settimana esatta dalla scossa da 3.5 che si è registrata di nuovo nel territorio di Montecilfone, i sindaci del Cratere del terremoto 2018 non vogliono più aspettare inerti (e comunque mai l’hanno fatto) la nomina di un commissario che latita da molto tempo da parte del Governo. Per questo, è indetta alle ore 10.30 presso la sala Freda del Comune di Larino una conferenza stampa dei sindaci del cratere per fare il punto della situazione a due anni dal sisma. Ma soprattutto per ribadire l’urgenza di nominare un commissario alla ricostruzione. Solo lo scorso 27 maggio i sindaci scrissero al Capo dello Stato Sergio Mattarella. «Egregio Signor Presidente, Le scriventi comunità sono state duramente colpite dagli eventi sismici che hanno interessato l’area del Basso Molise tra il 14 ed il 16 agosto 2018, rientrando a far parte di un cratere nel quale, a distanza di quasi due anni, vivono centinaia di persone sfollate a causa di altrettanti edifici censiti inagibili, comprese le strutture pubbliche e le Chiese. Si evidenzia che, purtroppo, a differenza di altre comunità italiane colpite da eventi simili nello stesso periodo, non si è ancora provveduto alla nomina del “Commissario alla ricostruzione”, figura chiave attraverso la quale si attiverebbero le risorse già disponibili nel cosiddetto “Sblocca Cantieri” ovvero il D.L. 32 del 18 aprile 2019 convertito con L. n. 55 del 14 giugno 2019, fondi che potevano essere spesi da oltre un anno acconsentendo l’avvio della fase di “ricostruzione”. Noi le scriviamo con rammarico e preoccupazione per il futuro delle nostre comunità, in quanto ad oggi, nonostante i nostri solleciti non è dato sapere la data della nomina del suddetto Commissario e si avverte nella popolazione uno stato di malessere derivante dall’impossibilità, da parte di noi amministratori, di poter rispondere alle loro aspettative. Pertanto ci appelliamo al Vostro ruolo di Garante della Costituzione ed alla Sua altissima sensibilità Istituzionale perché intervenga nei modi che riterrà più opportuni, per porre fine a questa situazione di stallo che non acconsente alla nomina del Commissario de quo. La ringraziamo, le porgiamo il saluto di tutte le nostre comunità e restiamo a disposizione nell’eventualità lei ritenga di convocarci presso la Sua Sede».

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