Aveva coltivato piantagioni di marijuana direttamente sul torrente Cigno, sequestrate dai Carabinieri della compagnia di Larino, nel territorio di San Martino in Pensilis. Colpo allo spaccio locale questa mattina da parte dei Carabinieri del Comando Compagnia di Larino. I militari, impegnati nel quotidiano compito di pattugliamento del territorio, hanno esteso la perlustrazione spingendosi, come consuetudine, anche nelle campagne del basso molisano e, transitando in una stradina sterrata, lungo l’argine del Torrente Cigno, hanno notato la presenza di strane infiorescenze che spiccavano tra la vegetazione. Sono scattati subito i controlli che hanno accertato la presenza di ben trenta piante di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Le piante sono state rinvenute tra la fitta vegetazione del fiume e perfettamente invasate. Al momento del rinvenimento, infatti, i militari hanno constatato che la ricca piantagione fosse perfettamente curata ed innaffiata. Inoltre, un primo esame visivo ha permesso di appurare che le piante fossero già pronte per essere raccolte e, quindi, pronte per essere immesse nel commercio illegale delle sostanze stupefacenti. Le piante erano ben nascoste nella vegetazione spontanea ma comunque vicine il corso d’acqua, in una situazione ottimale la loro cura e coltivazione che, a parere degli investigatori, avveniva verosimilmente poco dopo il calare del sole. Nelle immediate vicinanze sono stati rinvenuti anche dei secchi, certamente utilizzati dai coltivatori per annaffiare le piante di droga. L’operazione di rinvenimento è stata supportata dal quinto Nucleo Elicotteri Carabinieri Forestale di Pescara che ha pattugliato l’intero territorio dall’alto e supportato i militari nell’azione di recupero. Al termine delle operazioni, i militari hanno quantificato in oltre tre chilogrammi il ricavato floreale illegale che, qualora fosse stato immesso nel mercato dello spaccio, avrebbe fruttato diverse migliaia di dosi di sostanza stupefacente. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro contro ignoti, ma le indagini procedono per identificare gli autori della piantagione illegale.