Agro del basso Molise che da Montenero di Bisaccia guarda a Mafalda, l’Abruzzo a pochi passi. Un cacciatore di Petacciato, 48enne, è impegnato in una battuta assieme ad altri appassionati è finito al Pronto soccorso. Una battuta di caccia che poteva sfociare nei peggiori dei modi si è consumata nel pomeriggio di mercoledì in contrada colle Castelluccio, agro a ridosso dei confini con Mafalda. Ad avere la peggio un cacciatore di Petacciato che per salvare il suo segugio è stato aggredito da un grosso cinghiale. L’ungulato all’interno di una fitta vegetazione ha attaccato il cane da caccia, l’uomo facendosi strada nel piccolo canneto per porre in salvo il suo animale è stato brutalmente caricato dal cinghiale. Subito soccorso dal resto della squadra di cacciatori, lo sfortunato ha riportato ferite agli arti inferiori ed ai glutei e sono state necessarie le cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo. E’ avvenuto nel pomeriggio di mercoledì. Per lui 40 punti di sutura. Una squadra di cinghialai, denominata “I Talebbani“, guidata dal caposquadra Cristian Zurlo, era intenta a praticare una battuta al cinghiale «Abbiamo individuato un piccolo branco, – spiega il caposquadra – e avevamo già prelevato alcuni animali, compreso un verro da 140 chilogrammi. Era rimasto solo un altro cinghiale, un maschio sulla novantina di chili. I cani erano a fermo e uno dei nostri si è avvicinato. All’improvviso l’animale ha caricato i cani. Il cacciatore presente ha sparato con il suo fucile, un calibro 12 semiautomatico. Allo sparo l’animale, ferito di striscio, è prima fuggito, ma ha fatto pochi metri in mezzo alle cannucce, poi ha invertito la sua corsa e ha caricato il cacciatore. Questi ha sparato ancora, altre due volte, ma non ha colpito il cinghiale che lo ha aggredito, buttato a terra e azzannato ripetutamente ai glutei e ad un polpaccio. Il cacciatore ha tentato di allontanare l’animale senza però riuscirci, ma per fortuna sono riuscito a raggiungere in poco tempo il posto. Non potevo sparare contro il cinghiale perché troppo rischioso, avrei potuto colpire anche il cacciatore. Allora ho sparato a terra con la carabina e l’animale ha mollato la presa e si è allontanato. L’ho finito mentre fuggiva. Subito ho soccorso il cacciatore e insieme agli altri della squadra lo abbiamo trasportato al Pronto soccorso con i nostri mezzi fuoristrada». Testimonianza acquisita dai colleghi dell’Eco dell’Alto Molise.

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