Gesto intimidatorio (o quello di un folle?) al comune di Guardialfiera. Nella notte tra mercoledì e giovedì, in pieno coprifuoco pandemico, qualcuno si è portato vicino al municipio, disegnando un manichino con un cappio, con la scritta Tozzi a morte. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Larino e della locale stazione. Al vaglio le telecamere della zona per risalire ai responsabili o all’autore di questo insano gesto, rivolto al primo cittadino Vincenzo Tozzi. Lo stesso capo dell’amministrazione guardiese, che ha da subito fatto ripulire la facciata dalle scritte, non ha avuto alcuna avvisaglia di un simile gesto, non aveva avuto nessuna particolare richiesta nei giorni scorsi. Si pensa al gesto di un folle. Sui social c’è stata anche questa testimonianza: «Sono stati immediatamente allertati i Carabinieri che hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza già attive in paese. Le telecamere hanno ripreso un uomo, probabilmente di mezza età che, attorno alle 3 della notte, con una bomboletta spray, ha realizzato la scritta e il disegno impiegando in tutto circa un minuto prima di dileguarsi». Numerosi gli attestati di solidarietà. Dal dottor Nicola Malorni, guardiese di origine, messaggio al sindaco di Guardialfiera Vincenzo Tozzi, destinatario dello scellerato gesto intimidatorio, con la scritta e il disegno dell’impiccato nei pressi del municipio che qualche balordo ha confezionato nottetempo. «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. (v. 119 del canto XXVI dell’Inferno di Dante Alighieri). Voglio rivolgere al sindaco Vincenzo Tozzi tutta la mia solidarietà e dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio per questo gesto vile e deplorevole, tanto più perché rivolto ad un uomo di sani principi oltre che un attivissimo rappresentante di uno dei paesi più belli della nostra Italia. I tratti elementari del messaggio e soprattutto il suo contenuto mi risuonano come eco del profondo degrado culturale e morale del suo autore o dei suoi autori, reso tanto più evidente oggi, 25 marzo 2021 , giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, una ricorrenza che quest’anno cade nell’anniversario dei 700 anni dalla morte del sommo poeta. Una coincidenza significativa che, sono convinto, non riuscirà a destare nell’autore/i nessuna forma di consapevolezza di sé e del proprio ruolo nella comunità di cui è parte integrante (purtroppo per questa)». Poi arriva la nota a firma di tutti i sindaci molisani, diffusa dalla Provincia di Campobasso. «La nostra solidarietà va al collega Vincenzo Tozzi, sindaco di Guardialfiera, per il vile attacco subito nella notte appena trascorsa. Svegliarsi e vedere il proprio nome scritto sul muro della sede municipale associato al disegno di un soggetto stilizzato impiccato è qualcosa che va ben oltre la libertà di esprimere il proprio pensiero. Non possiamo più far finta di niente. Da oltre un anno noi sindaci stiamo lavorando assumendoci grandi responsabilità. Lo stiamo facendo, quotidianamente, con senso del dovere e dell’amore per le nostre comunità. Tutti siamo stati chiamati, nel corso degli ultimi tredici mesi, a momenti di stress, tensione emotiva. Abbiamo visto morire i nostri concittadini. Molti di noi hanno vissuto periodi più o meno lunghi di zone rosse e forti limitazioni. Abbiamo fatto osservare le regole nei momenti in cui, nei rispettivi territori comunali, si sono registrate impennate dei contagi. Siamo stati chiamati al forte senso di responsabilità per tutelare la salute dei nostri concittadini, seppur consapevoli delle difficoltà del caso, soprattutto per l’economia locale. Ogni sindaco si è posto a difesa delle proprie cittadine, sacrificando anche gli affetti familiari. Abbiamo vissuto giornate lunghissime, iniziate all’alba e terminate a notte inoltrata. E tutto questo nel silenzio che contraddistingue gli amministratori comunali, che sono coloro che, nell’amministrazione e nel governo delle nostre comunità, vivono più a stretto contatto con i cittadini e con le loro esigenze. Avremmo continuato a lavorare nel silenzio che ha contraddistinto la nostra ‘mission’, ma di fronte a un ignobile gesto, come quello di Guardialfiera, non potevamo non far sentire la voce di chi continuerà a battersi per i propri territori e cittadini».