La novità tanto attesa è arrivata, ma il vento che soffia in alta quota non porta nulla di buono: l’impianto Colle del Caprio, il più alto e più grande della stazione sciistica matesina, non riaprirà. Come volevasi dimostrare, quello che fino a pochi mesi fa era un legittimo dubbio, oggi è certezza: la stagione invernale è stata ed è tuttora compromessa, affidata solo al funzionamento dell’impianto La Piana/Lavarelle e – forse, si spera – all’atteso collaudo del ‘piccolo’ skilift San Nicola. Sul tema è intervenuto Angelo Primiani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle nonché vicepresidente del Consiglio regionale. «La mancata riapertura degli impianti alti della stazione sciistica di Campitello Matese dimostra ancora una volta l’incapacità della Giunta regionale del Molise, dal presidente Donato Toma agli assessori a vario titolo coinvolti nella gestione del settore del turismo invernale – tuona Primiani -. Da anni denunciamo la completa assenza di programmazione, i silenzi e le assenze dei massimi rappresentanti istituzionali che si sono tenuti ben lontani dalle difficoltà del settore, per tentare di coprire la propria inadeguatezza. Non ci sono riusciti. Ora abbiamo avuto conferma di quanto tutti temevamo: l’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali che sostituisce il vecchio Ustif competente per i collaudi degli impianti di risalita, ha annunciato che il collaudo dell’impianto Colle del Caprio non ci sarà fino a quando il cavo portante non sarà sostituito – spiega il consigliere M5S -. In pratica, l’impianto principale di Campitello non riaprirà e la stagione sciistica andrà in archivio con un nuovo grave danno al comparto, nonostante un flusso turistico che ogni settimana si aggira sulle 15.000 presenze. Ora presidente e Giunta regionale hanno gioco facile a scaricare le responsabilità della mancata riapertura su Funivie Molise, ma gli imprenditori, i maestri di sci e gli operatori non dimenticano la latitanza di chi siede ai vertici della Regione. In questi mesi, in questi anni, Toma e i suoi assessori Vincenzo Niro, Vincenzo Cotugno e Quintino Pallante, non hanno mai voluto mettere la faccia nella questione Campitello, limitandosi a scaricare tensioni, problemi e responsabilità su Funivie Molise che, invece, avrebbero dovuto supportare – prosegue -. Delle due l’una: o non hanno ritenuto importante lo sviluppo di Campitello o sono stati incapaci di incidere. Comunque sia, il risultato ottenuto parla di una stagione sciistica 2022 mortificata dalle istituzioni. Non è la prima volta, ma dev’essere l’ultima – dice però Primiani, che pensa già al futuro -. Se l’Esecutivo non lo ha ancora capito, lo ripetiamo: già ora bisogna cominciare a lavorare per programmare la prossima stagione, già ora bisogna intervenire per garantire la riapertura di tutti gli impianti, perché gli operatori, gli amministratori locali e i cittadini hanno bisogno di certezze. Insomma, Toma e i suoi assessori devono avere il coraggio di dire cosa pensano per lo sviluppo e il futuro di Campitello. Ad esempio potrebbero cominciare a spiegare se anche la stazione matesina rientra tra i pacchetti turistici che la Regione Molise presenterà ad aprile alla Bit di Milano: la terranno fuori per manifesta incapacità o la terranno dentro bluffando sui servizi offerti?» conclude.