La notizia è esplosa: per quanto gli operatori sanitari e i lavoratori della Casa di riposo Ss. Cuori di Gesù e Maria di Terre Longhe le abbiano provate tutte per evitare l’inevitabile, alla fine la notizia che molti non avrebbero voluto leggere è arrivata. Nei giorni scorsi i 18 lavoratori della struttura hanno ricevuto a casa la comunicazione ufficiale da parte della presidenza della Fondazione che sancisce ufficialmente il licenziamento per tutti gli occupati presso la Casa, in vista della cessione del ramo d’azienda annunciata dopo alcune indiscrezioni già alcune settimane fa su queste pagine. «Con la presente, comunichiamo che la Casa di ricovero della Fondazione S.S. Cuori di Gesù e Maria, con sede legale in Bojano in Via Crocella numero 23, sarà conferita dalla società cessionaria Domus Alba Srl con sede legale a Venafro, via delle Madonnelle 230 e con sede operativa in Campobasso, via San Lorenzo 166 (Asilo Senile Argentovivo) – si legge nella nota recapitata ai dipendenti -. Per effetto della suddetta operazione, tutti i lavoratori occupati presso l’unità produttiva oggetto della cessione del ramo azienda, saranno licenziati stante l’impossibilità della Fondazione cedente a proseguire ad occupare l’attuale intera forza lavoro aziendale. Agli stessi saranno riconosciuti tutti i diritti maturati, alla data di trasferimento, presso l’impresa cedente». Comprensibile dunque l’apprensione dei dipendenti che, dopo anni di sacrifici e lavoro svolto sempre con estrema professionalità e cura nei confronti dei più deboli e anziani, si vedono scomparire letteralmente la terra sotto i piedi. Tante le incertezze e le paure. Legittimo, oltretutto, i dubbi sul rispetto della legge 420 del 1990 e in particolare dell’articolo 47 che regolamenta in modo ben preciso proprio le operazioni di cessione di rami d’azienda, evidenziando cosa si può e non si può fare in materia di licenziamenti. Cosa ne sarà della Casa? Quanti potranno effettivamente tornare in servizio? Su tutti questi temi è al lavoro, già da settimane, il sindacato degli ormai ex lavoratori della struttura fondata dal compianto monsignor Antonio Nuzzi. Staremo a vedere. Sono ore molto calde in località Terre Longhe. La speranza è che questo passaggio cruciale nella storia della Casa non vanifichi quanto di buono fatto in questi anni in nome proprio di don Nuzzi e della sua vocazione ai malati e ai bisognosi.

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