Il sindacato che assiste i 18 dipendenti della Casa di riposo «Ss. Cuori di Gesù e Maria» di Bojano non molla e rilancia: dopo le dichiarazioni del vescovo Giancarlo Maria Bregantini, l’avvocato Gianluca Pescolla, in nome e per conto della Uiltucs Molise e del segretario generale Pasquale Guarracino, nel pomeriggio di ieri ha inoltrato diffida e messa in mora alla Fondazione e alla «Domus Alba srl» – la società che dovrebbe subentrare nella gestione della Casa -, invitando entrambe a «revocare, con effetto immediato e non oltre il termine di tre giorni (a decorrere da ieri, ndr) le illegittime procedure di cessione/affitto di ramo di azienda e di licenziamento collettivo, revocando altresì qualsivoglia comunicazione eventualmente inviata ai lavoratori interessati e garantendo loro il pieno godimento dei diritti di cui all’art. 2112 c.c.». Ma non è tutto, perché «in difetto – proseguono – saranno adite tutte le competenti Autorità Giudiziarie a tutela dei diritti della organizzazione sindacale deducente e di tutti i lavoratori interessati». Nota, questa parzialmente citata, trasmessa anche alla Curia Arcivescovile di Campobasso che, tramite le parole del vescovo Giancarlo Maria Bregantini, nella serata di martedì scorso aveva dichiarato di non essere a conoscenza della vicenda. «Ora – specificano dal sindacato – nell’esercizio delle proprie funzioni statutarie, la Curia potrà attivarsi per porre fine agli atti segnalati, chiaramente contrastanti con le norme di legge richiamate e non tollerabili anche in ragione della natura religiosa della Fondazione». Insomma, ancora tutto da scrivere il destino delle 18 famiglie dei dipendenti che lo scorso weekend sono stati letteralmente messi alla porta con una lettera di licenziamento. Che la situazione fosse in bilico si era capito già mesi fa. E sono stati i lavoratori stessi – all’inizio di febbraio – a confermare le indiscrezioni, lamentando concreti timori e malumori per la situazione che si è via via delineata, prima con una paventata cessione ad una ditta di Battipaglia, poi con la virata sulla Domus Alba, che gestisce anche l’asilo senile Argentovivo di Campobasso. Sabato scorso il fulmine a ciel sereno: il presidente della Fondazione Ss. Cuori di Gesù e Maria, don Franco d’Onofrio, ha inoltrato a tutti i dipendenti una lettera di licenziamento poco chiara. Dopodiché le paure e i dubbi dei 18 lavoratori, da una parte sulla legittimità della procedura messa in atto, dall’altra su quanto effettivamente la società subentrante fosse in grado di garantirne la riassunzione. Intanto dall’asilo senile Argentovivo sembra diano praticamente per fatto l’avvicendamento nella gestione della Casa di riposo di Bojano. Con un annuncio circolato dalla struttura nelle scorse ore si chiedeva di inoltrare la scheda medica da compilare in tutte le sue parti per gli assistiti che risiedono alla Casa di riposo di Bojano poiché lo stesso «subentrerà nella gestione assistenziale alla Casa di riposo Ss. Cuori di Gesù e Maria sita in contrada Terre Longhe, via Monte Crocella 23». Ma le parole del vescovo Bregantini – che, l’altro ieri, confessando di non avere contezza di quanto accaduto ha annunciato di voler chiarire la vicenda con il presidente della Fondazione, don Franco – hanno acceso un barlume di speranza nei dipendenti che sottolineano ora come l’ultima parola sia comunque spettare della Curia. Se, infatti, dal presule di Campobasso-Bojano dovesse arrivare un indirizzo più preciso – magari subito dopo l’atteso incontro con don Franco -, tutto potrebbe tornare in discussione. Perché è vero che la Fondazione fa capo al suo presidente, che è un parroco, ma è anche vero che i parroci dovrebbero comunque osservare sempre un voto di obbedienza. E, ove mai i problemi della Fondazione che regge le sorti della Casa di Ricovero fossero difficili da risolvere, probabilmente dal confronto e dalla volontà di mettere sul piatto della bilancia il destino di 18 famiglie potrebbe venir fuori una soluzione diversa, condivisa e meno traumatica rispetto a quella che si è configurata fino ad oggi.

gr

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