La Curia si prepara allo ‘Scisma del Matese’. Sono ore caldissime in via Mazzini a Campobasso, ma anche in località Terre Longhe a Bojano. A distanza di oltre 20 chilometri infatti gli animi sembrano agitati e preoccupati in egual misura. Voci di corridoio riferiscono di toni e volti per nulla distesi. La bolla esplosa alla casa di riposo del capoluogo matesino sta provocando un piccolo scossone all’interno della Diocesi Campobasso-Bojano, o quantomeno nell’organigramma della struttura bojanese fondata dal compianto don Antonio Nuzzi.
«Si sta rivoltando nella tomba»: è questo il mantra che ripetono ormai da giorni i bojanesi che conoscono la storia e i sacrifici di monsignor Nuzzi, alla luce della situazione che si è venuta a delineare da una settimana a questa parte dopo la lettera di preavviso di licenziamento inoltrata ai 18 dipendenti della Casa di ricovero– o 17, non è chiaro ancora se un lavoratore manchi all’appello o meno – firmata dall’attuale presidente della Fondazione Ss. Cuori di Gesù e Maria, don Franco d’Onofrio, per un’annunciata cessione del ramo d’azienda alla società Domus Alba srl che gestisce anche l’asilo senile Argentovivo nel capoluogo di regione. Lo scossone ad ogni modo c’è stato. Non solo per l’azione legale intrapresa dalla Uiltucs Molise e dal segretario generale del sindacato, Pasquale Guarracino, che si è affidato all’avvocato Gianluca Pescolla ma anche perché pare proprio che più di qualche membro del Cda della Casa abbia già rassegnato le dimissioni. Indiscrezioni che potrebbero essere confermate in giornata dalla stessa Fondazione. Sembrerebbe imminente anche un incontro con la stampa per chiarire la vicenda. Tra gli scenari possibili, ora, si ipotizzerebbero le dimissioni di don Franco e il commissariamento della Fondazione, con l’obiettivo forse di rimettere tutto in discussione e valutare altre potenziali vie d’uscita dalla procedura avviata per la cessione/affitto del ramo d’azienda. Un piccolo ‘scisma’ insomma. Una spaccatura in seno alla Curia che però Padre Giancarlo Maria Bregantini potrebbe riuscire a risanare con la mediazione tra le parti, tenendo conto delle difficoltà contabili della Casa di riposo, ma parallelamente anche del futuro di ospiti e dipendenti della residenza.