É passata inosservata la vicenda giudiziaria che ha coinvolto qualche settimana fa Mario Pagano, attualmente sovrintendente di Archeologia, belle arti e paesaggio di Caserta e Benevento e con un passato ‘importante’ – sotto parecchi punti di vista – in Molise.
Il 64enne è stato raggiunto da un provvedimento restrittivo – l’obbligo di dimora – per ricettazione di opere d’arte perché scoperto con un’altra persona a scambiarsi reperti antichi tra monete e libri rubati.
L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli, con il supporto dei militari della Compagnia di Capua, ed è scattata alla mostra mercato di numismatica che si è tenuta in un albergo di Pastorano, comune a pochi chilometri da Capua una settimana fa.
Il funzionario del ministero dei Beni culturali è stato beccato assieme ad un venditore di reperti archeologici che aveva un banchetto alla mostra. Accusato di ricettazione di opere d’arte, ha ovviamente negato ogni addebito ma sarà l’inchiesta a stabilire la verità. Tra i reperti oggetto di contrattazione, poi sequestrati, c’erano vasi risalenti al IV secolo avanti Cristo, 78 monete in bronzo di vari periodi (alcune ottocentesche, altre di età tardo-imperiale e medioevale) provenienti da scavi clandestini e due libri antichi rubati a Roma nel Monastero Casa Generalizia.
Mario Pagano non è un nome sconosciuto al Molise: prima della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto qualche giorno fa, è stato protagonista di un caso che fece clamore e non solo in Molise, luogo dove avvenne.
Fu proprio il sovrintendente Pagano a dare il via libera all’installazione di sedici pale eoliche, alte 130 metri, nell’area tutelata che si affaccia sul sito archeologico di Sepino.
Sul finire degli anni Duemila, l’antica città sannitico-romana rischiò di vedere installate nei suoi pressi, da un’impresa privata, sedici pale eoliche sulla base di una pronuncia del Consiglio di Stato che, dopo una seria di azioni giudiziarie, aveva deciso che le torri potevano essere alzate svettando così sui resti archeologici della Pompei del Molise. In regione, allora, avevano fatto fronte comune 136 associazioni e comitati in nome della tutela e della salvaguardia del territorio dai simboli dell’energia eolica.
I lettori ricorderanno le proteste, le battaglie politiche, la strenua difesa dei cittadini che si opponevano alla nascita del parco eolico sul sito archeologico al quale proprio Mario Pagano aveva dato il disco verde.
Una ‘battaglia’ condivisa anche da trasmissioni televisive come Le Iene, da giornalisti di autorevoli quotidiani nazionali e persino da Vittorio Sgarbi. Una ‘pazza idea’ stoppata dall’allora direttore regionale per i Beni culturali per il Molise Gino Famiglietti.
Mario Pagano, accusato di danno patrimoniale per i danneggiamenti causati dal passaggio di un camion su un’antica strada del sito archeologico, è stato assolto dalla Corte dei Conti.