La strada provinciale 106 che conduce al pianoro di Campitello Matese, interessata lo scorso weekend da alcune slavine e da allora parzialmente interrotta al transito, resta chiusa fino alle 9 di questa mattina, con il passaggio delle auto consentito anche ieri dalle 9 alle 17 in maniera controllata dopo l’ultima proroga arrivata dalla Prefettura di Campobasso nel pomeriggio di giovedì.
Sul tema è intervenuto l’avvocato Vincenzo Iacovino dopo che alcuni operatori turistici del posto hanno costituito un comitato dando mandato allo studio legale Iacovino e Associati di tutelare i propri diritti.
«Il 20 gennaio scorso, verso le 18.30, si è creato un blocco della viabilità della strada che collega San Massimo a Campitello a causa del tardivo intervento dei mezzi sgombraneve dell’amministrazione Provinciale di Campobasso nonostante la nevicata fosse prevista da tutti i siti meteo e dagli organi di stampa – prelude l’avvocato -. Solo grazie ai mezzi del Comune di San Massimo è stato possibile soccorrere i turisti in panne. Alle ore 20 si è generato un modesto distaccamento di neve fresca dalle scarpate che costeggiano la strada che nelle ore successive viene rimossa dalla sede stradale dai mezzi della Provincia. Dal 20 gennaio a tutt’oggi la Prefettura emette diverse ordinanze con limitazione della viabilità, dapprima totale e poi dalle 9 alle 17. Oltre tale limitazione, tuttora in essere, non solo è stato impedito a centinaia di turisti di raggiungere la meta sciistica, prenotata, ma è stato altresì limitato l’approvvigionamento delle strutture alberghiere di beni alimentari – sostiene -. La precaria situazione è stata ulteriormente aggravata dall’apposizione di due cartelli, uno tra San Massimo e Cantalupo e uno tra Bojano e San Massimo di divieto di percorribilità della Sp 106 per Campitello Matese senza alcun limite temporale al punto da comportare il definitivo isolamento della meta sciistica».
L’avvocato Iacovino sottolinea poi la situazione che si sta determinando per 400 lavoratori del comparto del turismo invernale. «Da questa situazione paradossale derivano perdite economiche per diverse centinaia di migliaia euro al giorno e oggi sono a rischio 400 unità lavorative tra dipendenti delle strutture alberghiere, dipendenti degli impianti sciistici ed attività indotte».
Gli operatori turistici hanno costituito infatti un comitato e hanno deciso di intraprendere ogni azione a tutela dei loro interessi dando mandato proprio allo studio dell’avvocato Vincenzo Iacovino per la tutela di ogni loro diritto ad oggi gravemente leso.
«A ciò si aggiunge il danno all’immagine della stazione sciistica e dell’intera regione che contraddittoriamente mentre promuove il turismo molisano alla Bit di Milano di fatto assiste inerme la chiusura di Campitello Matese praticamente interdetta ai turisti oltre che agli avventori locali – prosegue l’avvocato -, perciò il comitato auspica un intervento immediato del Prefetto e delle autorità amministrative e politiche affinché, valutata la situazione di fatto, si ripristini l’ordinaria viabilità e la ripresa di ogni attività economica oltre che la tutela dei lavoratori e dell’intera regione».