Alla buon’ora, è proprio il caso di dirlo: con determina numero 25 del direttore del dipartimento della presidenza della Giunta regionale lo scorso 9 febbraio è arrivato finalmente l’ok definitivo per la liquidazione dei ristori alle imprese turistiche localizzate nei comprensori sciistici della regione Molise. Una misura “urgente” in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid 19 risalente addirittura al periodo a cavallo tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022, quando in tal senso sono stati programmati 600mila euro di risorse Fsc-Psc come cofinanziamento di ulteriori 663mila euro di risorse statali destinati sempre alle imprese turistiche localizzate nei comprensori sciistici. L’importo incrementale di 600mila euro costituisce, nello specifico, una riserva per le imprese individuate con codici Ateco secondo quanto spiegato negli avvisi relativi all’intervento – si legge nell’atto – e le cui unità operative sono localizzate nei comuni di San Massimo e di Capracotta, dove la chiusura forzata degli impianti sciistici ha determinato un impatto economico diretto e più grave rispetto alle altre attività economiche localizzate negli altri comuni ricadenti nei due comprensori sciistici, il comprensorio sciistico di Campitello Matese e il comprensorio sciistico dell’Alto Molise. I tempi della burocrazia però, si sa, sono biblici, e quindi si è arrivati addirittura a febbraio 2023 per la liquidazione di tali fondi, che la Regione ha finalmente erogato in favore dell’Agenzia regionale per lo Sviluppo del Molise – Sviluppo Italia Molise a titolo di fondo destinato all’attuazione dell’intervento in questione, per cui lo scorso primo febbraio è stato inoltre stipulato un addendum alla specifica Convenzione. Insomma, i ristori – come ampiamente prevedibile – arrivano a pandemia terminata. E quella che doveva essere una misura “urgente”, alla fine arriva quando per alcune attività il tempo è già scaduto. Con la macchina burocratica e amministrativa che palesa tutte le sue falle, arrivando a destinazione ancora una volta in netto ritardo rispetto alle necessità dei territori. Ma in Molise non c’è più niente di scontato, e allora è già tanto che quella macchina – per fortuna – arrivi a destinazione.