Sarà effettuata l’autopsia sulla salma di Claudio Amodeo, l’operaio deceduto al Centro grandi ustionati di Napoli lo scorso sabato, dopo due giorni dall’incidente avvenuto all’interno dello stabilimento della Heidelberg Materials Italia Cementi di Guardiaregia – l’ex Italcementi -, dove il 54enne è stato travolto dalle fiamme insieme ad un collega attualmente ricoverato al Sant’Eugenio di Roma, dopo che è improvvisamente scoppiato un incendio in una cabina elettrica.
Bisognerà attendere qualche giorno, dunque, prima che la salma dell’uomo di Vinchiaturo – sposato, con due figli – possa tornare in Molise per essere restituita ai suoi cari e per la celebrazione del rito funebre.
La Procura infatti ha aperto un’inchiesta per definire tutti gli elementi necessari alla ricostruzione della tragedia. Inchiesta che mira a fare piena luce sull’accaduto, e da cui potrebbero emergere anche eventuali responsabilità terze. In tal senso, sono state ascoltate diverse persone come testimoni.
Intanto ieri mattina l’azienda e i colleghi hanno voluto rendere omaggio alla memoria dell’uomo, ed è stato esposto un drappo nero in segno di lutto, mentre alle 10 è stata stabilita un’ora di stop dal lavoro.
«Abbiamo voluto testimoniare in questo modo – hanno spiegato i vertici del gruppo – il drammatico lutto che ha investito l’intera azienda e le persone che la compongono».
Giovedì, invece, si terrà il sit-in delle organizzazioni sindacali davanti il cementificio di Guardiaregia, in concomitanza con la giornata di sciopero indetta per chiedere più sicurezza sul lavoro.
Con la morte di Claudio Amodeo è salito a 19 il drammatico bilancio dei morti sul lavoro in Italia nel mese di aprile 2024, numero che include anche i decessi in itinere e che ammonta a 279 per i primi quattro mesi dell’anno: una media di 2,8 morti sul lavoro al giorno.