Non c’è davvero più religione, come si suol dire: durante la notte di Halloween, l’antica Cattedrale di Bojano è tornata nel mirino dei vandali, con qualche ragazzetto che ha pensato bene di deturpare le mura antichissime del luogo simbolo del centro storico e spirituale della città con scritte e segni vergognosi. Un episodio che ha suscitato indignazione e sgomento tra i cittadini, riportando alla luce il tema sempre attuale del rispetto per il patrimonio culturale e religioso, e ha spinto molti a riflettere su una società in cui i valori tendono sempre più a scomparire.
La denuncia dell’accaduto è stata portata all’attenzione pubblica dal consigliere comunale Antonio Petrarca, che ha espresso il suo sdegno per un gesto che colpisce l’identità stessa della comunità. Sono centinaia, sui social, i commenti di rabbia da parte di cittadini e visitatori.
La Cattedrale di Bojano, simbolo della città e memoria viva dei secoli passati, è stata sfregiata da scritte che deturpano un patrimonio che ha attraversato i secoli, resistendo a numerosi disfacimenti e ricostruzioni.
Sull’episodio è intervenuto anche Alessandro Cimmino, esperto e studioso di storia locale: «Perché i ragazzi lo fanno? Lo fanno perché non riconoscono il valore di quel muro che, nonostante i tanti disfacimenti e le successive ricostruzioni, ha attraversato secoli di storia. Non hanno insegnato loro a cogliere la bellezza, a rispettarla e a conservarla. La formella scolpita, posta in alto sulla destra, risale al XIII secolo. E questo è anche il risultato di una scuola che, con le varie riforme, mira solo a far trovare un lavoro – illusione! – a discapito di quelle discipline che insegnano a ragionare con la propria testa, a rispettare monumenti ed opere d’arte».
Intanto, le autorità locali hanno avviato subito un’indagine per risalire ai responsabili dell’atto, con l’obiettivo di identificare e sanzionare i colpevoli. La speranza è che il danno non sia irreparabile e che il gesto possa servire come spunto di riflessione su cosa significa realmente abitare una comunità e custodirne i simboli, affinché gesti simili non si ripetano più.

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