Un dolore immenso, quello delle ferite che non si rimarginano, che lacerano il cuore e lasciano una cicatrice indelebile: la comunità di Bojano, ieri pomeriggio, si è stretta in un abbraccio ai familiari di Filomena Ritota, venuta a mancare a soli 40 anni dopo una lunga e coraggiosa lotta contro un brutto male. Centinaia le persone che hanno dato l’ultimo saluto a Filomena nell’antica Cattedrale, in una cerimonia commovente che ha visto la partecipazione di familiari, amici e tanti concittadini toccati dalla sua storia. Filomena si è spenta presso il Policlinico “Gemelli” di Roma, lasciando un vuoto profondo per chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerla. Donna di grande cuore, profondamente legata alla sua famiglia e ai suoi affetti, ha rappresentato un esempio di forza e determinazione per tutta la comunità.
Prima del rito funebre, la salma è stata esposta presso la Casa Funeraria Matese in via Molise, dove molte persone hanno voluto renderle omaggio e porgerle un ultimo saluto, con la convinzione che non va mai via chi vive nel cuore di chi resta. E Filomena oggi vive nel cuore di tutti: i suoi genitori, le sue sorelle, il suo compagno, i suoi amici. Ma non solo, perché oggi e sempre Filomena vive nel cuore di chi lotta: lei sapeva cosa volesse dire combattere, era una sostenitrice convinta della prevenzione e della ricerca medica, e non ha mai smesso di credere nel potere della scienza di migliorare le sorti di chi combatte contro il cancro. Proprio per questo, la sua famiglia ha deciso di trasformare il dolore in un gesto di speranza: invece dei tradizionali fiori, hanno chiesto di effettuare donazioni in suo nome a favore della ricerca oncologica attraverso il sito dell’Airc, come Filo – così la chiamavano gli amici – avrebbe voluto.