Cittadini sul piede di guerra a causa degli enormi disagi, acuiti con le festività natalizie e il ritorno di parenti, studenti fuorisede ed emigrati.
Da lungo tempo nei comuni di Bojano e San Polo Matese, ma anche negli altri comuni dell’area matesina, si stanno verificando forti disagi legati alla mancanza di acqua, che impedisce di svolgere le normali attività quotidiane, preparazione dei cibi, cura e igiene della persona, pulizie, sanificazioni, uso dei sanitari.
«È inaccettabile – scrivono in una nota i cittadini riuniti in comitato – che i comuni situati lungo il versante matesino debbano essere privati dell’elemento fondamentale per la vita dell’uomo, e proprio nella città nota per essere la patria dell’acqua».
Il Matese, infatti, e la città di Bojano, grazie alle numerose sorgenti del Biferno, alimenta sia l’acquedotto Molisano Destro (costruito dalla Cassa per il Mezzogiorno a metà degli anni ’50 a servizio d 67 comuni) che l’acquedotto Campano, dissetando una fetta considerevole della popolazione del Centro-Sud. Il Biferno o Tifernus attraversa per intero tutto il territorio molisano, è lungo 95 chilometri e sfocia a Termoli nel mare Adriatico. Durante il suo percorso affluiscono nelle sue acque diversi torrenti e sorgenti come le quattro sorgenti di Santa Maria dei Rivoli, Torno Pietracadute e di Rio Freddo.
Da mesi, ad ogni modo, l’acqua manca a singhiozzo a Bojano, a San Polo e in diversi altri comuni dell’area. In più occasioni, con l’improvvisa interruzione di acqua, bene essenziale per uomini e animali, i cittadini hanno dovuto arrangiarsi. Speravano in un guasto momentaneo, pregavano per una risoluzione a stretto giro della problematica. Ma di “stretto giro” non c’è niente altro che bollette e ruoli idrici, quelli sì che non vengono a mancare.
Dopo giorni e giorni di attesa, visti anche i rischi igienico-sanitari connessi alla problematica, per molti si è presentata l’inevitabile scelta di dover acquistare settimanalmente ingenti quantità di acqua tramite cisterne e serbatoi riempiti manualmente con autobotti e camioncini noleggiati per il servizio e pagati a caro prezzo. Tutto questo per cercare di contrastare, sia pure lievemente, il grave disagio, dissetando uomini e animali.
Si moltiplichi tutto questo per giorni, settimane, mesi, e l’impietosa fotografia della situazione appare in tutta la sua drammaticità. I cittadini hanno scritto al Prefetto di Campobasso, chiedendone il tempestivo intervento, così come ha fatto anche il sindaco di Bojano, che oltre che al Prefetto, ha scritto a Enel, Grim e Molise Acque. Il problema, infatti, deriverebbe da anomali sbalzi di corrente che manderebbero a loro volta in tilt le pompe di sollevamento che per tornare a funzionare a volte impiegano ore, mentre nel frattempo i serbatoi si svuotano.
Intanto è partita anche una raccolta firme affinché sia fatta maggiore chiarezza su questa vicenda dai contorni misteriosi.

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