Si è svolta ieri mattina l’audizione dei Comitati Matese Libero e Allevatori e Agricoltori del Territorio in merito al Parco nazionale del Matese: una richiesta pervenuta al Consiglio comunale nelle scorse settimane e subito raccolta dall’amministrazione che ne ha approfittato per fare il punto della situazione sul tema ma anche per lanciare un appello. A detta degli amministratori tutti, maggioranza e minoranza, le voci critiche ma costruttive di chi vive il territorio non possono essere ignorate, e per questo è importante prendere in considerazione ogni aspetto per fare squadra e chiudere il cerchio del Parco nel miglior modo possibile. Dopo l’audizione, a cui si sono unite anche altre associazioni del territorio, è seguita la discussione in Aula.
«Una bella mattinata di confronto sereno e costruttivo». Così l’ha definita l’assessore comunale Gianni Marro, da sempre impegnato sul tema che ha fatto un riepilogo del percorso fatto finora. «Non siamo rimasti fermi a guardare – ha detto a nome dell’amministrazione – ma siamo stati attenti a tutto ciò che è accaduto, anzi, in alcune occasioni siamo stati trainanti per arrivare alle migliori soluzioni».
Marro ha ripercorso l’iter istitutivo del Parco, dalla legge del 2017 ai giorni nostri, spiegando passo dopo passo qual è stato anche il coinvolgimento del Comune nelle varie procedure decisionali su perimetrazione e norme di salvaguardia.
L’assessore ha illustrato in Aula delle diapositive sintetiche sulle modifiche proposte dall’Ente in questi anni, spiegando che per precise ragioni socio-economiche – nonché di opportunità di finanziamenti e agevolazioni fiscali – si è cercato di raggiungere l’obiettivo di includere almeno il 45% di territorio comunale nel Parco, cercando però di escludere le aree urbanizzate per evitare ripercussioni negative su attività industriali, agricole e altro.
Marro ha insistito molto infine sull’importanza delle misure di salvaguardia, che avranno una loro funzione fino all’emanazione del Piano del Parco. Regole che devono quindi rispecchiare le necessità di chi vive il territorio affinché quest’ultimo non ne risulti ingessato ma sia fruibile nel rispetto delle norme, visto che resteranno in vigore per molti anni.
Proprio sulle misure di salvaguardia, Marro ha evidenziato il lavoro congiunto svolto negli anni con vari comuni anche del beneventano, al fine di inviare osservazioni precise al Ministero. Fino all’istituzione di un tavolo di lavoro composto da quattro sindaci (due della provincia di Isernia, due della provincia di Campobasso), un tecnico funzionario della regione e il consigliere delegato Roberto Di Baggio. A quel tavolo è presente anche l’amministrazione di Bojano, proprio con l’assessore delegato Gianni Marro.
Stando a quanto riferito ieri dall’assessore, ormai il lavoro sulle clausole di salvaguardia è quasi concluso. Ma i tempi sono molto ristretti, visto che il termine ultimo pena il commissariamento è fissato al 22 di aprile. La prossima settimana il Ministero convocherà quindi il tavolo di lavoro per un confronto propedeutico proprio alla presentazione delle clausole. Nel frattempo, in Comune è passata la proposta di convocare la seconda commissione consiliare per fare sintesi delle questioni poste dai comitati auditi ieri mattina. Commissione che sarà convocata a partire da lunedì dal presidente Liberato Gentile, come richiesto dal sindaco Carmine Ruscetta e auspicato dal gruppo di minoranza Bojano Civica.
Marro ad ogni modo si è detto fiducioso: «Si va verso un regolamento più flessibile e meno restrittivo rispetto ad altri Parchi – ha spiegato -. Se così fosse, vorrà dire che avremo raggiunto un ottimo risultato. Ma la presenza di cittadini e associazioni deve rimanere costante – ha concluso -. Sono convinto che la sinergia che si è creata con la Regione, i Comuni, chi ci rappresenta a Roma, darà i suoi frutti».
Soddisfatti per il confronto di ieri anche i consiglieri di minoranza Gaetano Policella e Mariacristina Spina, che hanno sottolineato come l’opposizione sul tema non abbia avuto la minima intenzione di cavalcare alcuna divisione per speculare politicamente sull’argomento. Al contrario, la minoranza ha fatto da sprone per l’amministrazione con lo scopo di unire e arrivare a una convergenza accogliendo con serenità e attenzione le voci anche critiche che arrivano dal territorio. «Dobbiamo evitare che organi sovra comunali possano scontrarsi con divergenze sul territorio – è l’appello lanciato da Policella -, quindi dobbiamo lavorare per unire. Mi auguro però che l’attenzione riscontrata su questo tema ritrovi vigore anche per altri argomenti che vedono la nostra città sofferente da tanti anni» – ha concluso.
«Un momento di confronto civile e democratico». Queste invece le parole della consigliera Spina: «La nostra mission come gruppo di minoranza è vivere in armonia, non creare spaccature» – ha affermato dando immediata disponibilità ad analizzare in Commissione le proposte pervenute dai Comitati. Pareri – come ha evidenziato in chiusura il consigliere Liberato Gentile – basati su fatti ed esperienze concrete.