La notizia della rapina all’anziano parroco e a sua sorella avvenuta nel cuore della notte a Castellone ha suscitato clamore e sconcerto.
Il fatto di cronaca è avvenuto poco dopo l’una di lunedì scorso. Due delinquenti con il volto coperto – come riferito ieri in esclusiva da Primo Piano Molise – sono penetrati nell’abitazione dei due religiosi attraverso un balcone, raggiunto utilizzando un’impalcatura edile.
Una volta all’interno della casa di piazza Colalillo, hanno immobilizzato la suora, imbavagliandola con il nastro adesivo.
A lei hanno sottratto i pochi euro che aveva nel borsello, una catenina d’argento e un orologio.
Raggiunta la camera dell’87enne sacerdote, lo hanno malmenato e legato con una corda. E lo hanno minacciato fino a farsi consegnare i risparmi che custodiva in casa.
Nel frattempo la sorella 80enne è riuscita a fuggire e a chiamare i Carabinieri dall’abitazione di un vicino. Sul posto oltre ai militari della compagnia di Bojano è arrivato anche il 118 che ha medicato le due vittime della rapina.
Gli uomini del capitano De Chiara, raccolta la testimonianza dei due anziani, hanno avviato una serie di accertamenti e stanno indagando a 360 gradi, non trascurando nessuna pista. Al vaglio anche il racconto dei vicini. Non è da escludere che qualcuno abbia visto qualcosa, magari l’auto utilizzata per raggiungere la borgata e per poi fuggire dopo il colpo.
Il fatto che i due malviventi abbiano agito a volto coperto indica probabilmente che avevano paura di essere riconosciuti. Non si esclude, quindi, che i malviventi possano essere del posto.
Il fatto si commenta da sé, non ci sono aggettivi sufficientemente validi per qualificarlo. Questa regione sta facendo la scalata dello squallore socio-culturale, tra furti, aggressioni, piccola criminalità, vandalismo di vario genere. Poi aggiungiamo la mancanza di lavoro, di infrastrutture viarie e di poli culturali di tutto rispetto, e abbiamo un quadro che definire tale è un’offesa al concetto di quadro.