Domenica pomeriggio presso la cattedrale di Bojano monsignor Giancarlo Maria Bregantini ha celebrato una messa di ringraziamento per la festa del lavoro, in particolare è stata una cerimonia per pregare tutti insieme affinché venga superata la precarietà del lavoro che nell’area matesina è particolarmente sentita e per un rilancio della filiera avicola.
La funzione religiosa, cui hanno partecipato diversi sacerdoti, è stata preceduta da un corteo che è partito dai cancelli della Gam, dove il vescovo – alla presenza dei sindaci di Bojano e San Polo Matese, Marco Di Biase e Armandino D’Egidio, di alcuni amministratori di Palazzo San Francesco (assessori Virgilio Spina e Michelina Iannetta, le consigliere Lucia Amatuzio e Pina Malatesta), dei presidenti Paolo Frattura e Vincenzo Cotugno, nonché dell’ingegner Mauro Masini in rappresentanza del gruppo Amadori che ha rilevato l’azienda avicola, e di un numero sparuto di partecipanti tra cui alcuni cassintegrati – ha benedetto dall’esterno i locali dell’azienda di Monteverde. La benedizione è stata seguita da un momento di riflessione da parte dello stesso Bregantini, dopodiché si è dato inizio ad un corteo a piedi che ha raggiunto la cattedrale, durante il percorso è stato recitato il Rosario animato dai seminaristi del Redentoris mater.
Nel duomo cittadino, alla presenza di numerosi fedeli, si è svolta poi la santa messa di ringraziamento e auspicio per un rilancio dell’azienda avicola e per una ripresa economica dell’intera area matesina.
Durante la celebrazione religiosa, animata dal coro interparrocchiale integrato con diversi migranti cattolici, c’è stata un’omelia di “perdono” e “ringraziamento”, di riflessione e di “augurio finale” da parte del vescovo Bregantini.
Ci sono stati inoltre gli interventi del sindaco Di Biase, dell’ingegner Masini e di don Adriano Cifelli quale vicario della forania bojanese.
Bregantini. «Celebriamo oggi la festa del lavoro, in occasione del primo maggio 2017 – ha annunciato l’arcivescovo durante l’omelia -, guardiamo quest’anno alla festa, con il cuore ripieno di fiducia, pur consapevoli che la battaglia per avere un lavoro più sicuro per tutti sarà ancora lunga, intanto il cuore nostro inizia a sperare, per questo, il primo sentimento è quello di ringraziare e di benedire il Signore. Facciamo memoria di quanto abbiamo sofferto lo scorso anno, mentre celebravamo il Giubileo del mondo del lavoro, quel cancello che immette nell’ampio piazzale della Gam sembrava non volesse aprirsi, poi, tutti insieme, con tenacia, siamo riusciti a sbloccarlo, aprendolo progressivamente sempre più e siamo entrati. Densa fu la preghiera dello scorso anno giubilare che ci ha aperto quelle porte, con un duplice senso: chiedere perdono e sperare in un futuro di grazia. Ora tocca a noi rimanere in azienda, con dignità e partecipazione leale – ha proseguito il prelato -. Il Signore ci ha ascoltato, davanti a noi adesso c’è un futuro di speranza, per l’intera regione, perché se tira l’agricoltura, tira tutto il futuro delle nostre famiglie, anche per chi opera in altri settori, molto differenti. È in gioco il bene comune, per questo va reso un grazie particolare a chi ha operato per creare le condizioni sociali e politiche, onde possa essere favorito il gioco degli investimenti finanziari sul nostro territorio. Così si è resa attrattiva la nostra terra e le nostre aziende. Il patto territoriale, il patto per il lavoro, nelle sue complesse articolazioni ha funzionato».
Monsignor Bregantini, nel sottolineare il ruolo fondamentale della politica nel favorire le condizioni per progettare insieme il futuro con fiducia, ha così concluso: «Un grazie particolare va alla ditta Amadori che da poco ha concluso felicemente il cammino di acquisto e rilancio del settore, comprese nuove prospettive di ripresa anche dello spinoso problema del macello in area di Monteverde».
1 ing. Masini e sindaci Di Biase e  D'EgidioDi Biase. «Mi preme innanzitutto fare un ringraziamento a padre Giancarlo che anche quest’anno ha voluto fare a Bojano questa bellissima iniziativa per il mondo del lavoro in occasione della festa del lavoro – ha sottolineato il sindaco -, ricordiamo che anche l’anno scorso al Giubileo del lavoro, monsignor Bregantini era qui a Bojano. Abbiamo fatto, diciamo, un percorso al contrario rispetto a quello di oggi (domenica, ndr) quando ci siamo recati da piazza Roma fino ai cancelli della ex Gam. Abbiamo ricordato con padre Giancarlo che avemmo serie difficoltà ad aprire il cancello dell’azienda, quasi un presagio che quell’azienda non avrebbe mai più avuto una ripresa, una ripartenza. Dopo un anno ci troviamo qui, fortunatamente tante cose sono cambiate e tutte in positivo. Il nostro vescovo ci ha accompagnato in questo percorso e durante quest’anno dopo tanti momenti di tensione in cui sono stato presente, ricordo un paio di incontri di assemblee di lavoratori, sono stato presente a due incontri al Mise dove c’erano i rappresentanti sindacali e l’azienda, finalmente a febbraio scorso c’è stata la svolta con la firma dell’accordo tra il gruppo Amadori e i lavoratori, per cui adesso si comincia a parlare di ripartenza in maniera concreta. Per questo – ha aggiunto il primo cittadino – dobbiamo ringraziare il gruppo Amadori che oggi è presente con l’ingegner Masini, presenza che ci fa molto piacere, perché Amadori ha creduto nelle potenzialità dell’azienda bojanese, nelle capacità delle maestranze locali, in quelle degli allevatori della zona di Bojano e del Matese di poter allevare un pollo di alta qualità. Il gruppo Amadori ha intenzione a Bojano di fare un pollo biologico, un pollo antibiotico free e quindi ha creduto in un momento di difficoltà nella nostra azienda. Ringraziamo quindi Amadori perché non c’è più un’idea, bensì la certezza di una ripartenza della filiera avicola con un imprenditore veramente serio».
Il sindaco Di Biase ha ribadito, come riferitogli dall’amministratore delegato Massimo Romani, che il progetto iniziale per la riattivazione del macello e dell’incubatoio prevede 170 unità lavorative di cui il 10 percento a tempo indeterminato. Se le cose andranno bene, come ci si augura, ogni anno il gruppo Amadori gradualmente farà delle stabilizzazioni. D’altronde c’è l’esempio dell’Abruzzo, dove a Mosciano in provincia di Teramo, il gruppo Amadori circa quattro lustri orsono era partito con 160 lavoratori, oggi ne occupa 1.500 di cui circa il 40 percento a tempo indeterminato.
Masini. «Mi faccio portavoce di un sentito ringraziamento a nome della famiglia Amadori e di tutta l’azienda per averci chiamato a partecipare a questo momento di preghiera – le parole dell’ingegnere -. Partendo proprio dai cancelli dello stabilimento difatti inizia un importante percorso che ci porterà al rilancio della filiera avicola del Molise, filiera che è così importante per la prosperità di questa comunità. Fin dall’inizio dell’operazione l’azienda ha avuto vicini tutte le istituzioni, la Regione, il Comune, perfino il Ministero, i lavoratori, le loro famiglie, rappresentati dalle organizzazioni sindacali, sia a livello locale sia nazionale. Siamo consapevoli e sentiamo anche il peso della responsabilità nel cammino su questa strada che sarà lungo e impegnativo per le risorse da mettere in campo, non sono solo di carattere economico, ma anche di energie umane, e non sarà privo di ostacoli, ma se come all’inizio dell’operazione lo percorreremo insieme, uniti e coesi, il risultato non potrà che essere positivo e completo. Ringrazio tutti coloro che oggi con la loro presenza hanno voluto testimoniare questa coesione e rappresentare la forza di una comunità che lavorerà insieme a noi, all’azienda e alle istituzioni per raggiungere un obiettivo così grande».
L’ingegner Masini ha così terminato il suo intervento: «Auguro a tutti, anche da parte della famiglia che rappresento una buona Festa del Lavoro».
Don Adriano. «Ringraziamo sua eccellenza monsignor Bregantini per aver scelto Bojano per celebrare la giornata del 1° Maggio in questa vigilia della Festa di San Giuseppe lavoratore – ha detto il reverendo -, questo tratto di cammino che abbiamo fatto sia segno della nostra unità come chiesa, saluto e ringrazio le autorità perché questa nostra città possa essere sempre più aperta, accogliente e solidale, ne è segno anche il coro interparrocchiale che saluto, perché questa città dai tanti colori, dalle tante energie, anche se è un po’ triste, siamo comunque convinti che potrà ritrovare la sua gioia e la sua speranza. Ripercorrendo il cammino fatto lo scorso anno in occasione del Giubileo del Lavoro, è stato molto bello tornare con il nostro vescovo ai cancelli della Gam, sicuramente con sentimenti e speranze nuove, c’è stata la concretezza di un momento di preghiera, sono rimasto sorpreso e colpito positivamente dalla compostezza e dalla serietà della famiglia Amadori rappresentata qui dall’ingegner Masini. Forse perché siamo montanari e matesini prima di lanciarci in speranze ed illusioni siamo molto concreti, vogliamo anche vedere, però fino ad oggi possiamo dire che una speranza c’è, anche per la comunità che rappresento che sicuramente ha sofferto molto la chiusura di questa azienda. Penso – ha rassicurato don Adriano – che sia un 1° Maggio positivo per questa zona». E.C.

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