Sabato scorso, all’inaugurazione della nuova scuola primaria di via Barcellona non potevano mancare le mamme dell’Associazione scuole sicure (Asic) guidate dalla presidente professoressa Maria Grazia Tagliaferri, che sono state le vere artefici del nuovo corso di edilizia scolastica locale che nel volgere di tre lustri ha permesso alla città di Bojano, forse l’unica in regione, di avere tutte le scuole antisismiche. L’unica scuola che ancora manca all’appello è quella dell’infanzia i cui alunni, comunque, sono ospitati tra l’edificio delle medie e quello della primaria.
Come si ricorderà l’associazione Asic si costituì all’indomani del sisma di San Giuliano di Puglia, con l’intento di portare avanti una campagna sociale per sensibilizzare sia le istituzioni sia l’opinione pubblica sulla necessità di portare gli alunni, di ogni ordine e grado, in strutture sicure dove poter svolgere serenamente le attività didattiche.
Per la professoressa Tagliaferri quest’ultima inaugurazione rappresenta senza dubbio un motivo di orgoglio, in quanto è il risultato di una battaglia vinta, portata avanti tenacemente da lei e da quel gruppo di mamme, supportate anche da qualche genitore maschio, che si sono incatenate ogni mattina per ben 180 giorni. Durante quel periodo di lotta hanno dovuto sopportare non solo il freddo gelido, ma anche subire l’accusa di fare «terrorismo» e spesso sentirsi offese da parte di chi le considerava delle «mamme snaturate e pazze» che perdevano tempo inutilmente anziché accudire la casa. Hanno resistito e sono andate avanti in maniera testarda, perché avevano ben compreso quale fosse il dolore delle mamme di San Giuliano e cosa significava perdere un figlio nel luogo che più di tutti gli altri dovrebbe essere il più sicuro. Hanno attirato l’attenzione dei media a livello nazionale, piano piano anche la politica e le istituzioni hanno capito che la loro era una sacrosanta battaglia. In fondo la loro semplice e ricorrente domanda era: «Può lo Stato obbligare i genitori a portare i bambini, per l’esercizio del loro obbligo-diritto allo studio, in edifici dichiarati agibili, ma non sicuri sotto il profilo sismico, la cui pericolosità è ben documentata in indagini e considerazioni scientifiche?». Da questo semplice quesito è nato il movimento di protesta delle mamme che ha portato le istituzioni a riclassificare anche l’area matesina da Zona S9 a Zona S12, la più alta come pericolosità sismica.
Sabato, infine, alle mamme dell’Asic è stato riconosciuto pubblicamente dal sindaco Marco Di Biase il ruolo fondamentale svolto. Il primo cittadino, infatti, ha voluto rivolgere nel corso del suo intervento «un ringraziamento alla professoressa Maria Grazia Tagliaferri, presidente del Comitato scuole sicure che con le mamme, subito dopo gli eventi dolorosi e tragici di San Giuliano di Puglia, hanno compreso per prime l’importanza che a Bojano, comune ad altissimo rischio sismico, ci fossero scuole sicure, antisismiche. Hanno lottato con impegno per questi obiettivi, anche fuori dal comune di Bojano, sensibilizzando le amministrazioni locali che questa era una priorità assoluta».
E.C.