I volontari di Eden/HR puliscono il letto del fiume Calderari. E’ già notizia di qualche tempo fa la bella collaborazione tra l’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Bojano e il Cas Eden/HR, centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo. Grazie ad una convenzione appositamente stipulata tra le parti, alcuni migranti stanno prestando in maniera assolutamente volontaria la loro opera a servizio della comunità bojanese, lavorando a supporto degli operai e dei tecnici comunali per ciò che riguarda la pulizia e la manutenzione del verde pubblico e degli spazi comuni. Già numerosi gli interventi di sfalcio dell’erba e cura di varie aree della città: Parco Collodi, Terre Longhe, giardinetti, asilo di Monteverde e nido comunale, solo per citarne alcune. Da circa dieci giorni, invece, i richiedenti asilo coinvolti nel progetto si stanno occupando del fiume Calderari, con rimozione delle alghe e dei numerosi rifiuti gettati in acqua da gente poco civile e senza nessun interesse per la cosa pubblica. Con attenzione e volontà, si stanno preservando anche i nidi e l’habitat delle specie animali presenti nel corso d’acqua. «Un’occasione importante, per cui ringraziamo l’apertura da parte del vicesindaco Virgilio Spina, con cui stiamo progettando anche altre attività – affermano dal Cas HR –. Con il volontariato i ragazzi hanno modo di integrarsi e di farsi apprezzare dalla popolazione, anche la più scettica in materia di inclusione. Rendono un servizio alla comunità che li ospita e, allo stesso tempo, capiscono l’importanza fondamentale di creare relazioni con la gente del posto e apprendere la lingua italiana. Infine, possono tramutare tutto questo in occasioni di inclusione e, perché no, anche di lavoro». I richiedenti asilo, tutti nigeriani, coinvolti nel volontariato sono: Mathew Ile, Nwaneti Izunna, Tomori Toyin, Ebole Osajie, Nwaigbo Friday. Tra le tante iniziative portate avanti dalla struttura gestita da Eden (visitate www.facebook.com/bayefallartlab), questa attività sta suscitando grande interesse nella comunità e permette, nonostante le ristrettezze economiche con cui l’Amministrazione si trova a fare i conti, di mantenere comunque un grado di ordine e di maggiore decoro all’immagine della città. Dal centro di accoglienza, infine, invitano a relazionarsi e a conoscere i migranti, provando a superare lo scoglio della diffidenza e dei numerosi luoghi comuni che oggi si agitano, specialmente sui social. «L’immigrazione non è più un’emergenza, ma un dato strutturale delle società moderne. Sarebbe opportuno impegnarsi tutti, con il dialogo ed il confronto, per scoprirne i lati positivi e considerarne le opportunità, invece di pensarla come un problema» concludono dallo staff HR.