Dalla conferenza stampa tenuta dal sindaco Marco Di Biase martedì pomeriggio, emerge un dato inequivocabile: la precedente amministrazione Silvestri è stata l’artefice del disastro economico che ha portato il Comune di Bojano al default.
Alla stessa conclusione è giunta anche la Commissione straordinaria di liquidazione che ha certificato una massa passiva a carico di Palazzo San Francesco di 17 milioni e 800mila euro circa, debiti fuori bilancio e quindi privi di precedente impegno di spesa. Il primo cittadino è stato abbastanza chiaro nell’esporre le criticità dei conti di Palazzo San Francesco, partendo dalla relazione di fine mandato del sindaco Silvestri che vantava di aver lasciato un avanzo di amministrazione di 750mila euro che poi si sono rilevati non veritieri. Come del resto i rendiconti ereditati dalla stessa amministrazione in cui i residui attivi, come certificato dalla Corte dei conti, risultavano fasulli perché servivano a giustificare gli equilibri di bilancio rispetto alle spese eccessive dell’Ente che erano superiori alle sue entrate.
Giustamente il sindaco Di Biase ha voluto chiarire questi aspetti, sfidando pubblicamente chiunque a dire il contrario. Tutto ciò anche e soprattutto per prendere le distanze da chi, ovviamente la precedente amministrazione Silvestri, ha causato il notevole disastro economico a Palazzo San Francesco. È abbastanza lecito dunque che anche gli altri componenti dell’amministrazione Di Biase, soprattutto il vicesindaco Virgilio Spina – che nella passata amministrazione quando era in opposizione ha sempre denunciato la gestione allegra della cosa pubblica da parte di Silvestri, Policella e sodali -, puntino il dito contro coloro che sono stati gli unici responsabili di questo default.
A tutt’oggi sulla testa dei bojanesi, fino a prova contraria, ci sono circa 29 milioni di euro di debiti, compreso l’addendum, che non sono certamente briciole da essere ignorate, anche perché per ripianare un debito del genere ci vorranno diverse generazioni e, quindi, anni di enormi sacrifici e privazioni in termini di servizi da parte della locale comunità. A questo punto non si comprende il perché il consigliere Carlo Antonio Perrella debba censurare e criticare Virgilio Spina, vicesindaco, quando questi giustamente ricorda e continua ad accusare coloro che hanno causato i disastri al Comune, alla città e alle tasche dei bojanesi, nel momento in cui l’argomento viene trattato in Consiglio.
Se oggi i cittadini sono penalizzati devono pur sapere a chi vanno attribuite le responsabilità. Sicuramente Carlo Antonio Perrella, che per anni ha avuto la delega alle Politiche sociali facendo anche un ottimo lavoro nel suo campo, ha comunque anche lui le sue responsabilità che non può certamente negare, in quanto si è dedicato solo al suo settore perdendo di vista, probabilmente, quello che gli accadeva intorno. Avrebbe potuto ascoltare più attentamente le denunce fatte prima dal consigliere Luigi Amorosa e poi da Virgilio Spina, Gianni Mainelli e Antonio Doganieri, e quanto meno verificarle per vedere se questi avevano un minimo di ragione. Tra l’altro una denuncia, quando prese per un breve lasso di tempo le distanze da Silvestri, porta anche la sua firma.
Perrella è stato dunque poco attento alle dinamiche amministrative, per cui se oggi Bojano si trova in queste condizioni critiche, come ha illustrato il sindaco Di Biase, una percentuale di colpe è attribuibile anche a lui. Se fosse intervenuto in tempi non sospetti a dare manforte all’opposizione probabilmente i danni sarebbero stati minori. A nostro avviso Carlo Perrella farebbe meglio a non toccare questi tasti dolenti anche perché non può pensare che i bojanesi siano tanto corti di memoria su quello che è successo negli ultimi lustri al Palazzo di Città. Quindi Perrella, che è stato clamorosamente smentito dal sindaco dimissionario, non cerchi un capro espiatorio di tutti i guai e problemi del Comune di Bojano nell’attuale vicesindaco Virgilio Spina, come del resto avevano cercato di fare altri consiglieri comunali in precedenza, ma faccia un esame di coscienza analizzando attentamente e serenamente la singolare gestione amministrativa di chi ha affossato il Comune di Bojano e l’intero hinterland matesino con anni di scelte scellerate. Del resto basta scorrere l’elenco dell’addendum e le 143 istanze di ammissione alla massa passiva giunte alla Commissione straordinaria di liquidazione per il dissesto dell’ente di viale dei Pentri per rendersi conto dell’origine del default di Palazzo San Francesco.
Ermes

 

 

 

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