È proprio vero: non tutti gli eroi hanno il mantello. A quattro anni di distanza da un gesto più che eroico, il 28enne bojanese Luigi Spina è stato premiato dal governatore generale d’Australia, David Hurley, per aver salvato una donna a Melbourne da una tremenda aggressione in strada, mettendo letteralmente a repentaglio la sua stessa vita. Proprio ieri, subito dopo la consegna ‘virtuale’ della medaglia al coraggio, un riconoscimento che è avvenuto in videoconferenza insieme anche ad altri 110 destinatari del ‘Bravery Award’, anche un giornale online di Melbourne – il “The Age” – è tornato a sottolineare lo spessore e la straordinarietà di quel gesto del ragazzo bojanese che nella sera del 24 febbraio del 2017 salvò la vita ad una donna. Luigi faceva lo chef in un ristorante di Southbank, una zona di Melbourne, e proprio mentre si accingeva ad uscire dal locale in cui lavorava, si trovò di fronte un uomo robusto nell’atto di picchiare praticamente chiunque gli si avvicinasse. Quando – ad un certo punto – l’uomo sferrò un pugno ad una donna, per poi afferrarle il collo e iniziare a stringerla a tal punto da volerla strangolare, Luigi ha sentito forte il dovere morale e civile di intervenire rischiando la sua vita. «Ho ancora gli incubi per quella notte – racconta oggi il ragazzo bojanese, con emozione -. Ricordo ancora che inizialmente cercai soltanto di ottenere la sua attenzione, sperando che lasciasse la ragazza. Ma di lì a poco, passati pochissimi secondi, vidi soltanto il buio annebbiarmi la vista e sentii una forte fitta al ventre. Quell’uomo aveva tirato fuori un coltello, per conficcarmelo nella pancia, arrivando persino a penetrarmi un rene per circa 2 centimetri e mezzo – dice Luigi Spina ripercorrendo l’accaduto -. Stavo per morire. Sentii solo la vita scivolarmi di dosso, e praticamente ad un passo dalla morte mi ritrovai in ospedale per una settimana, e poi 7/8 mesi da trascorrere a riposo. Ma dovevo farlo. Non si può rimanere a guardare mentre una donna viene aggredita. So che al ragazzo ad ogni modo hanno dato 6 anni di pena: era recidivo. Ho saputo infatti che era trascorso poco meno di un anno da quando era uscito dal carcere sempre per lo stesso motivo, un accoltellamento» racconta ancora il bojanese, protagonista di quel gesto eroico che però la ragazza salvata quella sera non sembra aver apprezzato, al punto che non ha sentito il dovere di mettersi in contatto con lui, neanche attraverso la sua famiglia, per ringraziarlo. Niente. «Forse un po’ per paura non se l’è sentita – dice Luigi -. A distanza di anni ho saputo infatti che fosse fidanzata con quell’uomo, e che subito dopo avermi accoltellato, mentre intervenivano le forze dell’ordine, lui le avrebbe detto che se avesse parlato o fatto qualcosa a proposito di quella notte l’avrebbe uccisa. Spero perlomeno di aver fatto qualcosa di buono e di averla allontanata da un pericolo così grande, spero di averle davvero salvato la vita dalla violenza di quell’uomo, che chissà quante altre volte le aveva fatto o le avrebbe potuto fare del male» conclude il 28enne di Bojano. Un gesto davvero eroico, quello di Luigi Spina, che trova nella consegna della medaglia al coraggio un giusto riconoscimento, e di cui andare orgogliosi per il resto della propria vita: dimostrarsi così altruisti in situazioni così delicate e pericolose non è da tutti, e Luigi quel giorno – accettando istintivamente ed in maniera un po’ inconscia ma ugualmente consapevole la possibilità di sacrificare la sua stessa vita – ha incarnato i valori che ognuno dovrebbe avere nei confronti di chi subisce violenza, a maggior ragione se si tratta di una donna. La speranza ora – per Luigi, che poco dopo l’accaduto è tornato a vivere e lavorare a Bojano – è quella di poter ritirare personalmente la medaglia presso la sede del Governo australiano, non appena la situazione epidemiologica lo permetterà.
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