«Ciò che uno rifiuta in un minuto non glielo restituisce l’eternità», diceva il filosofo e drammaturgo tedesco Schiller. E agli autori dell’ignobile gesto di cui i Carabinieri della Forestale di Bojano hanno potuto rinvenire le tracce in località Codacchio, l’unica cosa da restituire, forse, è la vergogna. Due giorni fa infatti, durante una consueta ricognizione, una divisione della Forestale si è imbattuta nell’ennesimo caso di rifiuti abbandonati in natura da qualche cittadino di Bojano. Ma stavolta l’analisi delle tracce si è rivelata forse ancor più sconfortante: i Carabinieri hanno infatti trovato riversi in terra i contenuti di interi scatoloni di viveri Agea, l’agenzia erogazioni in agricoltura che si occupa su tutto il territorio nazionale della distribuzione di beni alimentari alle associazioni di volontariato. Venuto a conoscenza dell’accaduto, immediato è stato il commento di Antonio Iannetta, responsabile territoriale della Croce Rossa di Bojano, che con le attività dell’area 2 si impegna quotidianamente per aiutare i più bisognosi. «Devo ammettere che alla vista di queste immagini siamo rimasti tutti sconcertati – dice Iannetta -. Quasi irrefrenabile un senso di sconforto e depressione. Sì, perché anche se è vero che in questo periodo abbiamo incrementato la distribuzione dei viveri alle famiglie meno abbienti, questa è un’attività che la Croce Rossa svolge da sempre, e vedere quello che è accaduto in località Codacchio ha mandato letteralmente in fumo in pochi istanti tutto il tempo, tutte le energie, tutta la passione che costantemente dedichiamo ai bisognosi. È un oltraggio all’impegno profuso per consentire a persone in difficoltà di vivere più serenamente, a maggior ragione in questo periodo» aggiunge. I volontari della Croce Rossa, così come quelli dell’Ampa, quelli della parrocchia della Cattedrale di Bojano e tutti gli altri enti che si occupano della distribuzione di questi viveri, da un anno a questa parte corrono infatti il rischio quotidiano di contrarre il Covid per distribuire tali beni. Quando la buona volontà, il coraggio e la disponibilità vengono oltraggiati in questo modo è quindi più che logico che tutto cada nell’ombra dello sconforto. «Alle famiglie che percepiscono questi viveri e a chi ha fatto questo brutto gesto chiedo vivamente di dire, al momento del ritiro, se dispongono di pasta in eccesso, se qualcosa non è di loro gradimento o altro – dice poi Antonio Iannetta -. L’importante per noi è che quei viveri, preziosissimi per molti, non facciano questa fine. Ci tengo a chiarire che esiste la possibilità di riportarli indietro se non graditi o non necessari perché ci sono famiglie che ne hanno davvero bisogno e che contano su di essi. Quanto accaduto due giorni fa non è solo una mancanza di rispetto verso il cibo donato, ma anche nei confronti di se stessi, di chi purtroppo non può riceverlo e di tutte quelle persone e istituzioni che si impegnano nell’organizzarne la distribuzione» conclude il responsabile bojanese della Cri. Intanto sull’accaduto indagano gli gli enti preposti. È stata infatti avvisata l’Agea, ma sono in corso accertamenti anche da parte delle stesse associazioni locali che tramite i codici dei lotti distribuiti potrebbero riuscire a capire quale associazione ha gestito il lotto in questione e quindi a circoscrivere la cerchia di persone tra le quali si nasconde il “colpevole” di un gesto in commentabile.
R.G.