Scuola sì o scuola no? Come ad ottobre, il dibattito cittadino a Bojano si è catalizzato ormai su un unico argomento: la chiusura delle scuole. L’impennata dei contagi, che ha rigettato il centro matesino in una situazione analoga a quella dell’autunno scorso, continua a preoccupare: 23 i nuovi contagi emersi solo negli ultimi quattro giorni, e sono ormai 4 i ricoverati di Bojano. Qualcosa inizia inoltre a mutare anche per i centri limitrofi. A Campochiaro due giorni fa è emerso un nuovo caso, così come a Spinete. Alla luce di questi ultimi dati è sul tema della scuola però che è tornato ad incentrarsi il dibattito. Proprio ieri, in un confronto social, l’imprenditore digitale bojanese Antonio Sinibaldi ha lamentato come dal principio la riapertura delle scuole sia stata pensata – a suo giudizio – in maniera errata, perché avvenuta subito dopo la Pasqua, quei giorni in cui “non ci si poteva riunire”, come invece è accaduto in barba alle regole, così come non ci si poteva spostare, ma ci si è spostati. Come lui la pensano in molti: le lezioni in presenza ora come ora a Bojano contribuiscono ad esasperare le criticità emerse negli ultimi giorni con un netto aumento del numero dei positivi, del numero di persone ospedalizzate, del numero di intubati e del numero di preghiere rivolte ai propri cari. Il problema per molti cittadini si pone infatti quando i ragazzi tornano a casa e, talvolta inconsapevolmente infetti, rischiano di trasmettere il virus ai genitori o, peggio, ai nonni. Rispetto ad ottobre però la situazione scuole è radicalmente cambiata: i sindaci e i presidenti di regione non hanno più la deroga alla chiusura per Covid. Soltanto l’Azienda sanitaria regionale può decidere di comune accordo col prefetto di sospendere l’attività in presenza quando i casi Covid in ambiente scolastico sono conclamati. Resta da capire quindi a che punto sia effettivamente l’espansione del contagio negli istituti di Bojano. Spetterà all’Asrem quindi stabilirlo e – eventualmente – procedere ad una nuova chiusura per gli istituti del territorio. Una cosa però è certa: il periodico riemergere del dibattito sulle scuole sancisce forse che qualcosa, almeno sul fronte della comunicazione e delle rassicurazioni alle famiglie, si sta continuando a sbagliare. Se infatti le scuole per molti sono un ambiente sicuro, probabilmente più dei luoghi pubblici dove a Bojano ogni giorno non mancano assembramenti nonostante l’evidente stato dei fatti delineati dai bollettini giornalieri, per altri è inconcepibile come restino aperte in una situazione così pericolosa. Accade così che mentre il resto del Molise inizia a ragionare concretamente sulle riaperture di ristoranti, bar, palestre, e altro, a Bojano si verifica l’esatto contrario, soprattutto a causa di qualcuno che del rispetto delle regole se ne infischia.

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