Pene ridotte in Appello per quattro imputati nell’ambito dell’operazione ‘Gli Intoccabili’, il blitz antidroga che i carabinieri misero a segno nel febbraio del 2020 nel centro storico di Campobasso e non solo. Lo spaccio, secondo l’accusa, era gestito principalmente da un 60enne, ex buttafuori residente nel centro storico, considerato il capo della banda. Seppur incensurato aveva ‘agganci’ negli ambienti criminali e si riforniva di 150 grammi di cocaina a settimana in Puglia e Campania. Il suo braccio destro, un 40enne di Campobasso, si occupava invece dei ‘rapporti’ con i pusher e gli assuntori. Posizione più ‘marginale’ per un 30enne del capoluogo sempre residente nel centro storico.
I giudici hanno condannato a tre anni e sei mesi il 60enne difeso dall’avvocato Silvio Tolesino. In primo grado la pena era di cinque anni e quattro mesi. Mentre per il 40enne rappresentato dall’avvocato Angelo Piunno tre anni e quattro mesi ( cinque anni in primo grado). Per entrambi il pm aveva chiesto otto anni di reclusione e una multa di 60mila euro.
Il 30enne difeso dall’avvocato Paolo Lanese sconterà invece un anno e nove mesi ( a fronte dei due anni e otto mesi del primo grado).
Infine due anni e quattro mesi (tre anni e cinque mesi in primo grado) per un cittadino straniero, pure coinvolto nel blitz, da anni residente nel centro storico. È stata disposta anche la revoca della interdizione legale e l’obbligo di dimora.
Nel corso della maxi operazione coordinata dalla Procura di Campobasso, i militari hanno eseguito circa 40 perquisizioni tra Campobasso, Ferrazzano, Mirabello Sannitico, Toro, Gildone, Pietracatella e in Campania, Emilia Romagna e Puglia (Portici, Pontelandolfo, Cervia e Torremaggiore).
Dall’attività di indagine, partita nel settembre 2018, è emerso che i tre avevano messo in piedi una fiorente attività di spaccio di cocaina e, in misura minire eroina, hashish e marijuana, utilizzando spesso le proprie abitazioni come basi logistiche per la preparazione dello stupefacente in dosi nonché punti di cessione ai vari consumatori, senza sdegnare la consegna a domicilio, creando, il tal modo, una vera e propria piazza di spaccio nel centro storico di Campobasso.
Le dosi venivano ordinate facendo ricorso a telefonate, sms e chat che precedevano l’incontro per la cessione. Sempre in chat venivano ordinate le dosi, fissato il prezzo di acquisto, nonché stabilito il momento dello scambio.
Nel corso dell’attività d’indagine sono stati sequestrati circa 150 grammi di cocaina (con un grado di purezza fino al 90%) pari a circa 340 dosi mentre sono state circa 3000 le cessioni di stupefacente documentate dagli investigatori. Il gruppo criminale, nel corso dell’anno di indagine, aveva già subito l’arresto di uno dei componenti, altri sei erano stati denunciati e 25 tossicodipendenti segnalati in Prefettura; ben 21 invece i recuperi di sostanza stupefacente effettuati dai militari.