Il rischio di infiltrazioni malavitose è sempre alto, ma l’impegno della Polizia, insieme al senso civico e alla collaborazione della cittadinanza, hanno preservato questa terra che rimane sostanzialmente sana. Ne è convinto il questore Giancarlo Conticchio che ieri mattina ha salutato la città, tracciando un bilancio degli ultimi due anni al vertice di via Tiberio.
Un filo di commozione ma nello sguardo anche l’entusiasmo per la nuova sfida lavorativa che lo attende: da domani sarà infatti alla guida dalla Polizia di Salerno. Il primo sentito ringraziamento il questore uscente lo ha voluto rivolgere alla comunità che, soprattutto nel periodo dell’emergenza, ha saputo mantenere una condotta esemplare nonostante gli equilibri precari causati dalle restrizioni e dalle limitazioni della libertà individuale: «Ho visto partecipare attivamente i cittadini alla sicurezza della nostra provincia. Hanno saputo dimostrare correttezza e rispetto delle regole. Sono stati due anni intensi caratterizzati da un’emergenza che inizialmente ha trovato anche noi impreparati. È stata una novità per tutti. Il governo non emetteva dei provvedimenti così restrittivi circa la libertà di movimento dei cittadini dal Dopoguerra. Sono orgoglioso di dire grazie ai cittadini della provincia di Campobasso per come hanno risposto alle regole governative».
Conticchio ha poi ripercorso alcuni dei fenomeni che hanno tenuto maggiormente impegnate le forze di polizia negli ultimi anni: «Conoscevo già questo territorio come vicario, ma ho ritrovato una realtà sana, integra, perfetta soprattutto sotto l’aspetto della socializzazione. Abbiamo avuto alcuni momenti di tensione, ad esempio con il fenomeno delle baby gang che hanno creato un po’ di allarme sociale nella cittadinanza, ma la risposta dello Stato è sempre stata tempestiva e immediata.
Posso dire che Campobasso continua ad essere una provincia sicura».
«Di certo – ha rimarcato – le antenne continuano ad essere ben dritte», soprattutto in questo momento storico: i fondi del Pnrr da un lato daranno maggiore impulso alle forze di polizia e, dall’altro ‘fanno gola’ alla criminalità. «Per questo – ha detto Conticchio – con la Prefettura abbiamo avuto diversi incontri per capire lo stato della criminalità e come affrontarla attraverso i finanziamenti economici che saranno distribuiti in regione.
L’attenzione è massima. I soldi che arriveranno verranno investiti al fine di garantire una crescita economica della nostra regione».
Conticchio ha poi rivolto un saluto e un ringraziamento ai diversi rappresentanti istituzionali per la fattiva collaborazione e il rapporto di stima reciproca che ha contraddistinto il suo percorso da questore. Dal prefetto della provincia di Campobasso, Antonio Cappetta, «per la sua professionalità e per la costante azione di coordinamento e di vicinanza alle esigenze della provincia. Prefetto che ha dimostrato di essere in grado di svolgere il ruolo di coordinatore tra le varie componenti della sicurezza.
Un grazie ai Carabinieri e alla Guardia di finanza per la costante azione di coordinamento: non c’è stato mai un momento di attrito o di frizione con le altre forze di Polizia.
Un ultimo grazie all’autorità giudiziaria di Campobasso, nella persona del procuratore dottore D’Angelo e all’autorità giudiziaria di Larino, dottoressa Ginefra, per la costante collaborazione.
La polizia giudiziaria è presente sul territorio. Ma come misure di prevenzione proprie del questore della provincia la nostra è stata la prima ad applicare a livello nazionale il decreto “Willy”.
Lo dico con orgoglio – aggiunge -perché la professionalità degli uomini e delle donne della questura hanno fatto sì che Campobasso avesse questo importante primato. Tant’è che il ministro della Giustizia si è complimentato personalmente sulla pagina facebook per l’operato della questura di Campobasso.
Sono state attuate diverse misure di prevenzione per incidere sulla sicurezza urbana. Avrete notato l’incremento di articoli 100 Tulps che prevedono la chiusura temporanea di esercizi pubblici che hanno creato disordine pubblico e allarme sociale».
Soddisfazione da parte del questore anche per la gestione della sicurezza in ambito sportivo: «Sono stati due anni intensi al Selvapiana, stadio che ha consentito di essere in regola con la normativa sull’impiego di uomini all’interno dell’impianto».
Insomma, per Conticchio sono stati due anni impegnativi ma il bilancio, dice, «è più che positivo».
Gli uomini e le donne in divisa, afferma il questore, «hanno saputo portare avanti egregiamente il tema della sicurezza, nostra mission principale. Un dato non sempre quantificabile ma che abbiamo riscontrato dai feedback dei cittadini. Bilancio positivo, ad esempio, vuol dire tornare a vedere il sorriso sulle labbra di una madre il cui figlio è stato tolto dalle grinfie della droga. Uno dei problemi di Campobasso, ma anche di tante altre città, infatti, è rappresentato dall’uso e abuso di sostanze stupefacenti. La presenza dello Stato c’è, le azioni di contrasto ci sono e le forze di polizia sono sempre attente sul fenomeno dello spaccio.
Ma occorre che il cittadino partecipi attivamente alla vita della città. Non abbiamo la sfera di cristallo. A tal proposito, attraverso l’utilizzo dell’applicazione Youpol, molti cittadini ci hanno aiutato ad individuare i responsabili di diversi reati. Ciò dimostra che Campobasso ha cittadini partecipi e attivi nell’ambito della sicurezza urbana.
Dal 1 giugno sarò a Salerno e quindi ringrazio il prefetto Giannini per la scelta che ha fatto nei miei confronti. È una sede importante con problematiche superiori ad altre città e sono orgoglioso che questa scelta sia caduta su di me».
Infine Conticchio ha ringraziato la stampa molisana, «attenta, precisa e non faziosa che ha detto sempre la verità. Spesso la stampa porta a galla notizie e informazioni che non dovrebbero venir fuori. Ma qui non ho mai riscontrato azioni scorrette e per questo vi ringrazio».

ppm

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