Falsificava opere di Guttuso che venivano poi vendute su internet. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila, a conclusione di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, finalizzata al contrasto dell’illecita commercializzazione tramite i siti e-commerce di beni d’arte falsificati, hanno denunciato un falsario sessantaseienne della provincia di Campobasso. Le indagini sono scaturite dal monitoraggio di diversi siti web dedicati alla compravendita di beni culturali. La perquisizione svolta presso l’abitazione dell’indagato ha permesso di sequestrare due opere su carta falsamente attribuite all’illustre pittore del XX secolo Renato Guttuso, commercializzate come autentiche dall’indagato ma da lui stesso realizzate, in vendita per alcune centinaia di euro.
Gli accertamenti hanno permesso di riscontrare come le opere in questione erano false, sia per le modalità di esecuzione che per la firma apposta sulle stesse.
Nel corso della perquisizione, svolta con i militari del Comando Provinciale di Campobasso, sono stati rinvenuti e sequestrati inoltre anche alcuni documenti di interesse archivistico di particolare importanza storica, risalenti all’epoca fascista della provincia di Campobasso e solitamente custoditi presso gli Archivi di Stato frutto pertanto di sottrazione indebita, nonché diverse munizioni da caccia illegalmente detenute.
L’uomo dovrà rispondere dei reati di ricettazione di bene culturale e contraffazione di opere d’arte di cui agli articoli 518 quater, articolo 518 quaterdecies n.2, e 518 sexdecies n.2, introdotti nel Codice Penale dalla recente riforma dei reati contro il patrimonio culturale adottata con la legge 9 marzo 2022 n.22, che inasprisce il trattamento sanzionatorio a difesa del patrimonio culturale.

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