Ancora una truffa del reddito di cittadinanza scoperta dalla Questura di Campobasso. Gli agenti della Digos hanno condotto un’articolata attività d’indagine, iniziata alla fine dello scorso anno, che ha consentito di denunciare 16 cittadini extracomunitari per aver percepito indebitamente la misura.
I soggetti sono stati denunciati principalmente alle Procure della Repubblica di Campobasso e Larino, ma anche ad altre Procure del territorio nazionale, competenti in base al Caf del luogo di presentazione della domanda e di fruizione del reddito.
Le indagini condotte dagli agenti della Digos della Questura di Campobasso hanno permesso di accertare che 15 soggetti hanno falsamente attestato nella domanda per la percezione del sussidio, il requisito della residenza decennale in Italia, elemento indispensabile per accedere al beneficio; un’altra persona, invece, cittadina albanese, pur avendo il predetto requisito di residenza, ha falsamente attestato di essere titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo (il permesso di soggiorno di lungo periodo può essere richiesto solo da chi possiede un permesso di soggiorno in corso di validità da almeno 5 anni ed ha una disponibilità di un reddito minimo non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale e non sia pericoloso per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato).
Giova evidenziare che alcuni soggetti denunciati, dopo aver percepito il sussidio, si sono resi irreperibili sul territorio nazionale.
I denunciati rischiano una pena da 2 a 6 anni di reclusione, per avere reso le predette false dichiarazioni.
Gli stranieri sono stati immediatamente segnalati anche alla direzione provinciale Inps di Campobasso, territorialmente competente in relazione alla residenza dichiarata al momento della domanda, per la decadenza dall’erogazione del reddito ed il conseguente recupero di quanto indebitamente percepito.
Il danno erariale ammonta a circa 94.000 euro. L’attività di indagine condotta dalla DIGOS ha permesso di evitare ulteriori ammanchi per le finanze pubbliche per le mensilità che i suddetti cittadini avrebbero potuto ulteriormente percepire senza averne diritto.
In particolare tra le nazionalità più ricorrenti tra i denunciati si segnalano 8 cittadini afghani e 6 pakistani.
L’attività svolta dagli uomini della Digos, con il contributo dell’Ufficio Immigrazione della Questura, evidenzia l’impegno in prima linea della Polizia di Stato nel perseguire coloro che accedono indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraendo importanti risorse economiche destinate a persone e famiglie che si trovano in condizioni di effettivo bisogno.

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