Una vicenda che ha dell’incredibile quella che da circa due anni tiene banco a Vinchiaturo. Parliamo dell’acquisto dell’area cimiteriale adiacente al Santuario di Santa Maria delle Macchie, proposto in un primo momento dal parroco Peppino Cardegna pur non essendone proprietario, e che si è chiusa qualche giorno fa con l’ennesimo nulla di fatto. A ripercorrere la vicenda è il sindaco Luigi Valente, «per tenere correttamente informati i cittadini di Vinchiaturo, in piena trasparenza, su un argomento di particolare interesse per la nostra comunità.
A gennaio 2022 l’attuale parroco don Peppino Cardegna ha proposto al Comune di Vinchiaturo l’acquisto di un terreno pianeggiante posto a lato del Santuario per la realizzazione di loculi cimiteriali e tombe a terra vista la seria carenza di detti manufatti per la tumulazione dei defunti ed il Comune di Vinchiaturo con delibera del Consiglio ha accettato l’offerta di acquisto.
Successivamente, si è scoperto che detto terreno non era affatto di proprietà della Parrocchia di Vinchiaturo, quindi il parroco non ne poteva disporre, ma era di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dal 1985. Pertanto è stato necessario acquisire una nuova proposta di vendita da parte dell’Istituto proprietario, che l’ha concessa con una delibera del proprio Consiglio di amministrazione, e tornare in consiglio per annullare la precedente delibera viziata dal difetto di proprietà della Parrocchia e deliberare l’acquisto del terreno dall’Istituto effettivamente proprietario.
Il Consiglio comunale, in data 22 settembre 2023, ha approvato l’acquisto degli immobili, con i voti favorevoli della maggioranza e con l’astensione dei consiglieri di opposizione, i quali hanno chiesto delle indagini per verificare se nel sottosuolo del terreno da acquistare vi fossero reperti storici o archeologici. Effettuate approfondite indagini tecniche richieste dall’opposizione a spese del Comune, e quindi dei cittadini, verificato che non sono emersi elementi tali da far pensare alla presenza di reperti archeologici nel sottosuolo, si è convenuto di procedere all’atto di vendita entro il 31 dicembre 2023 per consentire al Comune di acquisire il terreno dall’Istituto legittimo proprietario e dare finalmente inizio alla procedura per la realizzazione dei loculi cimiteriali oggi carenti.
In tutto questo periodo – rimarca Valente – dopo aver tentato la vendita per conto della Parrocchia pur non essendone proprietaria, don Peppino Cardegna si è opposto in ogni modo a che il Comune di Vinchiaturo potesse acquistare il terreno dal legittimo proprietario; tanto che la Parrocchia di Vinchiaturo ha perfino chiamato in mediazione legale l’Istituto Diocesano proprietario.
In data 8 gennaio 2024 il Presidente dell’Istituto Diocesano ha comunicato al Comune di Vinchiaturo che per poter procedere all’atto di vendita del terreno in questione è necessaria l’autorizzazione dell’arcivescovo (dimissionario, ndr) di Campobasso Bojano monsignor Giancarlo Maria Bregantini che però si è rifiutato di concedere tale autorizzazione a seguito delle costanti pressioni di don Peppino Cardegna, il quale pretende il possesso dell’intera particella e del fabbricato, poiché pare sarebbe intenzionato ad utilizzarlo per finalità diverse da quelle cimiteriali, pur trovandosi tale immobile nelle mura del cimitero ed in area urbanistica cimiteriale.
Sempre nella nota dell’8 gennaio, a firma di don Fabio Di Tommaso, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Campobasso- Bojano si rammarica e si dispiace di non poter tener fede agli impegni presi verso il Comune di Vinchiaturo con la Delibera del proprio CDA del 26.08.2023, poiché, malgrado sia titolare del diritto di piena proprietà del bene, non ha ottenuto la prescritta autorizzazione alla vendita da parte dell’arcivescovo Bregantini, il quale ha manifestato la volontà di non concedere tale autorizzazione senza l’assenso del parroco don Peppino Cardegna.
A questo punto, l’intera comunità si trova in seria difficoltà relativamente alla possibilità di tumulazione dei defunti e l’Amministrazione comunale di Vinchiaturo si trova costretta a valutare ogni opportuna azione a tutela dell’interesse collettivo, al fine di consentire la costruzione di loculi e tombe all’interno del cimitero comunale e dare così la possibilità ai cittadini di poter degnamente tumulare i loro cari nel luogo che da sempre ha ospitato i defunti di Vinchiaturo, i quali riposano in prossimità del Santuario tanto caro a tutti i vinchiaturesi.
Come sindaco – conclude Valente – sono molto preoccupato di quest’esito che, sinceramente, non potevo prevedere anche perché riponevo piena fiducia nell’Autorità e nel buon senso dell’arcivescovo di Campobasso Bojano e che invece, ha molto deluso me e la maggioranza dei cittadini di Vinchiaturo.
Tra l’altro l’esito inconcepibile, immotivato e del tutto illogico di questa vicenda costituirà certamente un nuovo motivo di discordia tra i fedeli ed il parroco don Peppino ed andrà a minare ulteriormente un rapporto difficile che si protrae da ben oltre un anno. Infatti, don Peppino ha messo in atto da tempo un costante atteggiamento di contrasto con i parrocchiani, allontanando catechiste e giovani dalla parrocchia, avocando a se la Presidenza del comitato festa e gestendo, a dire dei fedeli, in maniera per nulla condivisa e poco trasparente le risorse finanziarie della Parrocchia.
Questo atteggiamento del parroco che ha purtroppo distrutto quanto faticosamente costruito, in termini di armonia della comunità parrocchiale e di partecipazione attiva, dai suoi predecessori negli ultimi 30 anni».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.