Utilizzava la ‘scheda carburante’ del Comune per fare il pieno alla sua auto privata. Questa l’accusa, mossa dalla Procura di Campobasso, a carico di un sindaco della area Matesina che ora dovrà rispondere di peculato. Ieri mattina, come disposto dal gip, i Carabinieri della Compagnia di Bojano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare reale consistente nel sequestro preventivo sia della scheda carburante, sia delle somme di denaro indebitamente percepite dal primo cittadino.
L’attività info-investigativa, corroborata anche da attività tecniche, è andata avanti per tutto 2023 e ha permesso di accertare che il sindaco, in qualità di pubblico ufficiale, avendo per ragione del suo ufficio la disponibilità di una scheda carburante abilitante alla fornitura di carburante a spese del Comune, se ne era appropriato utilizzandola, poi, per effettuare diversi rifornimenti sul proprio veicolo privato. Ulteriori accertamenti delegati dalla Procura hanno escluso la presenza di qualsivoglia autorizzazione che consentisse al sindaco di utilizzare la cedola magnetica per fini privati, anche a mero titolo di rimborso spese.
Il gip, condividendo le richieste di questa Procura, ha ritenuto indispensabile il sequestro sia della cedola magnetica, per impedire che le condotte delittuose venissero protratte a conseguenze ulteriori, sia delle somme di denaro pari la valore dei rifornimenti indebiti effettuati, in pregiudizio della cosa pubblica.
«Il sequestro preventivo disposto sui beni nella disponibilità dell’indagato – si legge nella nota della Procura – volto a conservare il profitto del reato ai fini della successiva confisca si inserisce nel contesto delle linee di intervento della Procura volte alla repressione dei reati, da realizzarsi non soltanto intervenendo sui presunti autori, ma anche aggredendo i beni che ne costituiscono il profitto. Il tutto in un’ottica di deterrenza e di recupero alla collettività di quanto illecitamente acquisito.
La vicenda in questione rappresenta un ulteriore episodio di una tipologia delittuosa che emerge sempre più ricorrente ed il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi di questa Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali indagato potrà esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito».