Tutto il paese si è fermato per l’ultimo saluto a Claudio Amodeo, l’operaio 53enne vittima dell’esplosione di una cabina elettrica della cementeria della Heidelberg Materialis Italia Cementi di Guardiaregia. Ieri pomeriggio la comunità vinchiaturese ha accompagnato il feretro del 53enne lungo le strade del paese sino alla chiesa di Santa Croce dove si sono celebrati i funerali. Una folla commossa che si è stretta attorno alla famiglia dell’operario, alla moglie, ai due figli, alla madre e ai fratelli distrutti dal dolore. Anche il sindaco Luigi Valente, che ha proclamato il lutto cittadino, non è riuscito a trattenere la commozione: «È una giornata triste per tutta la comunità di Vinchiaturo – ha detto – abbiamo perso un cittadino esemplare, una persona a modo che si faceva voler bene da tutti. È il momento di dire basta alle morti sul lavoro».
Intanto la Procura di Campobasso è al lavoro per accertate le responsabilità dell’ennesima tragedia sul lavoro che ha scosso profondamente la regione. Sono quattro, al momento, le persone iscritte sul registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo, con l’aggravante che sarebbe stato commesso con la violazione delle norme antinfortunistiche. Gli indagati sono G.C., 58 anni, di Roma, figura apicale dell’azienda e direttore dello stabilimento di Guardiaregia, R.D.R., 53 anni, di Salerno, manager di produzione del gruppo Italcementi e responsabile “chimico” dell’opificio; G.R., 53 anni, di Guardiaregia, capo tecnico d’esercizio e responsabile della sala operativa del cementificio, E.M.D.B., 58 anni, di Guardiaregia, tecnico della manutenzione e responsabile della cabina elettrica “incriminata” che a sua volta è rimasto gravemente ferito nell’incidente.
Oltre a Claudio Amodeo, nell’esplosione del 4 aprile è rimasto coinvolto anche un altro operaio, un 60enne di Guardiaregia ancora ricoverato a Roma. Entrambi hanno riportato gravi ustioni ma le condizioni del 53enne di Vinchiaturo sono apparse sin da subito disperate. A nulla è servito il trasferimento Centro grandi ustionati di Napoli dove Claudio Amodeo è deceduto due giorni dopo. La famiglia chiede piena luce sui fatti e si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che – fa sapere lo studio legale – «profonderà ogni sforzo per dare loro risposte e metterà a disposizione anche un ingegnere “elettrico” come consulente per la parte offesa nelle operazioni peritali sulla dinamica del sinistro, unitamente all’avvocato Fabio Ferrara del Foro di Bari».