«Dispiace constatare come la replica giunta da Maria Chimisso sulla questione della scuola Jovine di Campobasso sia una pezza peggiore del buco».L’attacco senza sconti porta la firma dell’assessore comunale all’Istruzione Luca Praitano che incalza: «Forse, invece di parlare inopinatamente di fake news, sarebbe, invece, opportuno fare un passo indietro e ricordare cosa è successo lo scorso autunno.
Durante la riunione tenutasi presso la Provincia di Campobasso per discutere di dimensionamento scolastico, i sindaci di tutta la provincia, i sindacati e altri soggetti interessati all’argomento furono invitati a proporre soluzioni da offrire alla Regione Molise per sopprimere, dovendo ottemperare ad un obbligo di legge, tre autonomie scolastiche (poi diventate due per effetto di un provvedimento successivo).
In quella sede, come si potrà immaginare, nessuno volle cedere nulla; pertanto, fu sentita la dirigente dell’Usr perché offrisse una soluzione “tecnica” che suggerisse su quali Istituti scolastici intervenire. Fu proprio la Chimisso che dichiarò sacrificabili le autonomie scolastiche che non avevano un dirigente titolare, per cui emerse che l’Istituto “L. Pilla” e la scuola “Jovine” di Campobasso fossero selezionabili.
In quella sede la discussione si fece animata e riuscii, anche grazie al supporto del Presidente Puchetti, a far passare la linea che la Provincia di Campobasso non dovesse rinunciare a più di due dirigenze scolastiche e la “Jovine” venne esclusa.
Tuttavia, il pericolo non era scampato, perché doveva ancora esprimersi la Regione che avrebbe potuto stravolgere quella decisione, pertanto il dibattito, soprattutto in città e persino durante un Consiglio comunale, rimase acceso. Vigilammo affinché non ci fossero sorprese che pure ci furono, ma riguardarono l’Istituto Comprensivo di Ripalimosani.
Scampato il pericolo, evidentemente la Chimisso non vuole mollare e pur di non toccare altri territori si accanisce sul capoluogo. È evidente che non potrà mai agire direttamente con un suo atto togliendo l’autonomia alla scuola “Jovine” perché sa bene che ricorreremmo subito al Tribunale amministrativo. Allora si creano le condizioni per svuotare l’Istituto, spogliandolo del dirigente amministrativo, in modo che, senza dirigente titolare che difenderebbe con le unghie il proprio posto e senza DSGA, sarà presentata come naturale conseguenza ogni scelta successiva.
Se non fosse così, dovrebbe spiegare parecchie cose. In primis, come mai stiano insorgendo tutti, sindacati inclusi che hanno richiesto il ritiro del provvedimento. La rappresentanza dei lavoratori partecipò, in Provincia, ai lavori sul dimensionamento e non ci vuole poi molto per dedurre le intenzioni, tutt’altro che velate, della dirigente dell’USR. In secondo luogo, il decreto a sua firma parla di “soppressione” e, se non c’entrasse niente con il dimensionamento, si dovrebbe spiegare perché è posto come base nelle premesse.
Se, come previsto dal decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, da 52 Direttori Generali dei Servizi Amministrativi in tutto il Molise si deve passare a 49, perché è stato tolto alla “Jovine” dove era titolare e non ad uno di altri tre Istituti che hanno posti al momento vacanti a causa di pensionamenti o richieste di trasferimento? Le aree interne le tuteli eliminando nella zona di Termoli, da dove la Chimisso viene così come il presidente della Regione, dato che si continua a raccontare la storiella che tanto non si perde niente tagliando le dirigenze.
Campobasso merita rispetto, la “Jovine” esige rispetto e mutilando la scuola di figure così importanti, pur avendo numeri che in altre parti della regione sono impensabili, si crea un’instabilità che non facilita la programmazione scolastica nel territorio che forse ha la maggiore densità di popolazione di tutto il Molise. Si revochi il decreto e si assegni un dirigente scolastico stabile!
Tanto tuonò che piovve, si dice, per cui non ci stupiremmo se la professoressa Chimisso, quando a fine anno sarà nuovamente chiamata a dire la sua per il dimensionamento scolastico e magari, costretta a tagliare ancora, pur di non intervenire dove politicamente sconveniente per il centrodestra che l’ha voluta alla guida dell’Usr, ci verrà a spiegare nuovamente che un Istituto senza dirigente titolare e stavolta anche senza Direttore Generale dei Servizi Amministrativi può essere cancellato, traducendo in atti amministrativi una volontà politica ormai chiara a tutti».
E mentre si consuma lo scontro per salvare la dirigenza della scuola campobassana, il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva della Regione in merito alla sentenza del Tar che ha annullato il dimensionamento dell’istituto Dante Alighieri di Ripalimosani. Dunque, in attesa che si entro nel merito del ricorso (probabilmente dopo l’estate), i giudici hanno stabilito che «non esiste alcun pregiudizio irreparabile connesso al mantenimento dell’autonomia scolastica per l’istituto Dante Alighieri di Ripalimosani».