L’Arma dei Carabinieri come ogni anno, ha celebrato la ricorrenza della propria fondazione. A Campobasso la cerimonia del 210° Annuale si è tenuta presso la Caserma E. Frate, sede della Scuola Allievi Carabinieri. La celebrazione, curata dal Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, ha registrato una folta cornice di pubblico, nonché un’ampia partecipazione delle massime autorità civili e militari della provincia, il tutto reso possibile dagli accoglienti spazi messi a disposizione dal comandante della Scuola Allievi Carabinieri, colonnello Bruno Capece. Prima delle celebrazioni è stato deposto un omaggio floreale in ricordo delle vittime della Benemerita, alla presenza del comandante provinciale colonnello Luigi Dellegrazie e del comandante della Scuola Allievi, colonnello Capece.
Alla celebrazione sono intervenute le principali autorità provinciali, civili, militari e religiose come segno di vicinanza e di quotidiana collaborazione ai Carabinieri di Campobasso. Presente anche una folta rappresentanza delle Associazioni Nazionali Carabinieri e Forestali. Nello schieramento dei Reparti, oltre ai Comandanti di Stazione del Comando provinciale di Campobasso, ad una rappresentanza dei Reparti Speciali e dei Carabinieri Forestali, come lo scorso anno, vi è stata la presenza di una nutrita rappresentanza di allievi Carabinieri del 143° corso 1° ciclo, del prestigioso istituto di formazione del capoluogo.
Sono stati premiati con importanti ricompense i seguenti militari distintisi in articolate e complesse operazioni di servizio: Ten. Col. Alfredo Zerella, Cap. Romeo Ruggiero, Lgt. Antonio Zerulo, Lgt . Andrea Guidone, Brig. Ca. Matteo Colapietra, Brig. Ca. Luigi Iacovelli, V. Brig. Guido Nicola Zarlenga, App. Sc. Q. S. Michele Bencivenga e App. Sc. Nunzio Renzi. La cerimonia si è conclusa con l’emozionante lettura della Preghiera del Carabiniere, recitata anche dai giovani allievi inquadrati nello schieramento. I Carabinieri sono presenti nel Molise dal gennaio del 1861 quando l’Arma, al compimento dell’Unità d’Italia, istituisce la Compagnia di Campobasso, inquadrata nella 7^ Legione di Napoli. Da allora, l’efficienza dell’Istituzione nel territorio regionale si è sempre espressa nei diversi settori d’intervento attraverso un modello operativo imperniato sulla “prossimità” e fondato sul ruolo delle 44 Stazioni Carabinieri, che rappresentano sicuri e immediati punti di riferimento per la collettività, a tutela della libertà e della convivenza civile.
Il comandante provinciale di Campobasso, colonnello Dellegrazie nel suo discorso ha voluto ringraziare tutti i presenti, rimarcando il fondamentale servizio di prossimità dei carabinieri compiono ogni giorni, specialmente nei piccoli centri. «In questa splendida provincia, sin dal mio arrivo – ha detto il colonnello – potuto operare in un ambiente professionale sereno, dove la collaborazione e la sinergia con le altre forze di polizia, oggi con il questore Cristiano Tarantelli ed il colonnello Francalberto Di Rubbo, comandante provinciale della Guardia di Finanza, sono elementi centrali indissolubili diretti e coordinati in maniera perfetta dal prefetto Michela Lattarulo.
Senza voler essere inutilmente retorico, lasciatemi affermare con orgoglio che ogni presidio dell’Arma, sull’intero territorio nazionale, esiste per dare, per servire, senza se e senza ma.
Oggi non declamerò, dati, numeri ed episodi che pur sono importanti per fotografare l’attività oggettiva di un periodo storico determinato del Comando Provinciale, ma oggi voglio soffermarmi su alcuni capisaldi che io ritengo colonne fondanti della nostra azione Istituzionale.
Le Stazioni Carabinieri, dislocate da sempre anche nei punti logisticamente più infausti, ma comunque abitati da persone che sentono propri quei territori, perché ci sono nati, ci sono affezionati e meritano la presenza dello Stato, attraverso un seppur minimo apprestamento dell’Arma dei Carabinieri; sono presidi di ascolto, accoglienza e di legalità, luoghi di rassicurazione che nel tempo si sono affermati come capisaldi per garantire il bene comune delle popolazioni, specialmente nelle zone più interne e rurali di questa provincia, dove la maggior parte dei Comuni sono piccoli borghi, piccole realtà cittadine, dove tutti si conoscono, dove esistono e resistono ancora i valori della solidarietà del mutuo soccorso, dove il Carabiniere è ancora visto come il confessore, il risolutore di problemi per molti insormontabili, soprattutto nelle fasce più anziane della popolazione, definiti dai più giovani boomers ovvero distanti dalle sempre più galoppanti tecnologie informatiche e social.
Questo modus operandi silenzioso, instancabile, risoluto e convinto, svolto dai Reparti dell’Arma della provincia di Campobasso, ha permesso di raggiungere dal nostro punto di vista, risultati di certo rilievo.
È stata data risposta, inoltre, a più di 27.000 richieste pervenute al “112”, numero unico di emergenza europeo. Inoltre, è stata fortemente rafforzata, in modo concreto, l’azione di vicinanza e supporto verso le fasce deboli ed alla cittadinanza in genere, attraverso i sempre più frequenti incontri aperti, tenuti dagli Ufficiali ed i Comandanti delle 44 Stazioni del Comando Provinciale, presso le parrocchie, i centri di ascolto, le scuole, le associazioni, con lo scopo di incrementare la sicurezza percepita. Analoga attività informativa è stata condotta anche in favore di associazioni di professionisti, imprenditori e commercianti, di cui oggi mi pregio di ospitarne tanti amici su questa tribuna, che sinceramente ringrazio, sempre al fine di rafforzare quei sentimenti di fiducia e stima che sono alla base dell’auspicabile dialogo e scambio informativo, finalizzato ad arginare sempre in maniera più efficace le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro amato Molise.
Ciò perché, (e di questo ne sono pienamente convinto) una sempre maggior fiducia da parte della società civile verso le Istituzioni, consoliderà questo anello di congiungimento necessario (ed a volte debole) che a sua volta, alimenterà il coraggio delle vittime affinché denuncino i soprusi patiti. Ma un’attenzione particolare e convinta l’Arma la dedica alle vittime della violenza di genere che vede nelle norme del Codice Rosso una peculiare ed assolutamente giustissima tutela, come gli ultimi efferati fatti di cronaca drammaticamente testimoniano. Il 9 giugno del 2023, presso la sede del Comando Provinciale di Campobasso, è stata inaugurata la cosiddetta stanza “rosa”, dedicata all’ascolto protetto sia dei minori che delle vittime di ogni forma di violenza di genere, e nel corso di questi mesi purtroppo si sono susseguiti sempre più numerosi i momenti di utilizzo dell’ambiente protetto, segno dei tempi che viviamo, di una realtà sempre più costellata di episodi che rientrano nella sfera del Codice Rosso.
Nel merito delle tante e citate attività (preventive e repressive) espletate dai Carabinieri della Provincia di Campobasso, è indispensabile evidenziare che le stesse trovano il proprio tratto distintivo solo attraverso il costante ed autorevole rapporto con le Procure della Repubblica di Campobasso e Larino, con la Direzione Distrettuale Antimafia di questo Capoluogo ed ora, più che mai, con la Procura dei Minori».