La pista del suicidio non convince appieno la Procura di Campobasso che ha formulato le ipotesi di reato: maltrattamenti in famiglia e omesso controllo. Sono queste le accuse formalizzate dal procuratore Francesco Santosuosso nei confronti del presidente della casa di riposo ‘Casa Cannavina’ di Ripalimosani, di un assistente sociale e di due operatori socio-sanitari di turno la sera di giovedì 11, quando Alberto Abbronzino, 84 anni, ex maresciallo della polizia penitenziaria originario di Ferrazzano, è precipitato dal balcone della struttura.
Un volo di sette metri che non ha lasciato scampo all’ospite della struttura.
Saranno i risultati dell’autopsia, effettuata dal medico legale Giovanni Zotti di Salerno al Cardarelli, a chiarire ogni dubbio sulle cause del decesso, ma bisognerà attendere 90 giorni. Intanto le indagini della squadra mobile vanno avanti: da capire come abbia fatto l’anziano, che aveva seri problemi di deambulazione, ad attraversare tutta la casa di riposo e raggiungere la terrazza da cui è precipitato. Inoltre, quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto hanno rilevato caviglia e ginocchio fratturati, oltre a lividi su un braccio. Elementi che le tre figlie della vittima, che si sono affidate ad una avvocato, vogliono assolutamente vengano chiariti.

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