«Sono felice di essere qui e spero di essere all’ altezza dell’incarico, ma sono molto fiducioso perché supportato da un fantastica squadra, da persone illuminate a livello gerarchico come il generale Antonino Neosi, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise e il Comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata, Marco Minicucci». Si presenta così, senza nascondere un pizzico di emozione, il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri di Campobasso, il colonnello Luigi Di Santo, che ieri mattina ha incontrato la stampa nella caserma di via Mazzini.
Originario di Vasto, dunque «molto vicino alla realtà molisana», il comandante ha voluto ringraziare anche il governatore Roberti e il prefetto Lattarulo che lo hanno accolto nei giorni scorsi. «In loro ho percepito concretezza, schiettezza e semplicità e non vedo l’ ora di poter ricevere anche indicazioni e consigli, perché credo che il modo migliore per lavorare sia in piena condivisione con le altre forze dell’ordine. Mi piace fare squadra, non mi piacciono le fughe in avanti e i protagonisti inutili. La legalità deve essere condivisa le rivalità non servono».
Lotta alla droga e alla microcriminalità, nel solco di quanto già fatto dal suo predecessore Dellegrazie , ma senza dimenticare l’importanza della sensibilizzazione alla legalità e delle prevenzione. «Un’opera che dobbiamo portare avanti nei confronti dei nostri giovani – dice – dobbiamo essere un esempio da seguire per le nuove generazione, io per primo devo essere d’esempio».
La prima impressione della provincia è stata più che positiva: «Qui siamo in un territorio sano, con una popolazione sana e io sarò il custode di questo tessuto così prezioso».
Di Santo, 54 anni, proviene dai corsi regolari dell’Accademia militare di Modena. Laureato in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna. Nella sua trentennale carriera, dopo una brevissima parentesi nei Battaglioni mobili, ha sempre ricoperto incarichi operativi territoriali, che lo hanno visto protagonista di importanti indagini a tutte le latitudini del Paese. Dopo una prima esperienza siciliana nel trapanese e nel catanese, ha continuato a ricoprire incarico di Comandante territoriale nel casertano. Impiegato anche in teatro operativo estero nella delicata fase della dissoluzione della ex Jugoslavia, è rientrato in territorio nazionale, ove ha prestato poi servizio in settori più segnatamente investigativi in Puglia e Calabria. Durante la sua carriera ha anche ricoperto delicati incarichi di Stato Maggiore nell’ambito del Ministero della Difesa, venendo poi impiegato in diversi Reparti speciali dell’Arma. Da ultimo, sempre a Roma. È stato impiegato in seno al Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche in qualità di comandante del Reparto tecnologie informatiche.

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