Ancora un duro colpo inferto allo spaccio di stupefacenti. Si è conclusa con 12 misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica, l’operazione “Drug Market 2” condotta dai Carabinieri di Campobasso guidati dal comandante provinciale Luigi di Santo. L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba di ieri non solo nel capoluogo ma anche nei territori di Lucera, Brindisi e San Bartolomeo in Galdo.
Nel corso dell’operazione l’Arma è riuscita a smantellare una fitta rete di spaccio con un ampio giro di affari (si parla di un guadagno di circa 1500-2000 euro al giorno, ndr), attiva nel quartiere popolare del capoluogo che vede al vertice un uomo già noto alle forze dell’ordine. Lo stesso si riforniva da un soggetto di Lucera che attraverso dei corrieri fidati riusciva a trasportare la droga dal comune pugliese fino a Campobasso. Lo stesso si avvaleva di alcuni affiliati con i quali riusciva a confezionare e smerciare la droga in città. Nel corso dell’attività investigativa sono stati fermati e tratti in arresto diversi soggetti poiché ‘beccati’ a trasportare sostanze stupefacenti. «La occultavano in vari modi, la nascondevano addirittura nei fari dell’auto», spiegano dall’Arma.
All’operazione di ieri hanno preso parte circa 90 militari dell’Arma dei Carabinieri dei Comandi provinciali di Campobasso, Foggia, Brindisi e Benevento, impegnati nell’esecuzione anche di 19 perquisizioni locali e personali, un velivolo de1 5º Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara e due unità cinofile della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, ottenendo i seguenti risultati: 5 arresti in carcere, 2 ai domiciliari e 5 divieti di dimora in Molise per i responsabili di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, durata circa 6 mesi e condotta dal Nucleo Operativo Radiomobile di Campobasso guidato dal colonnello Augusto Scoglio, ha permesso di ricostruire la complessa organizzazione dell’attività di spaccio. Secondo gli investigatori, la rete operava come un vero e proprio “supermarket” della droga, aperto h24, con base nell’abitazione del principale indagato e in un circolo ricreativo dallo stesso gestito.
Nel corso dell’inchiesta, i Carabinieri hanno documentato circa 4.300 episodi di spaccio e sequestrato oltre 235 grammi di cocaina, 52 grammi di eroina e più di 10 kg di hashish, per un valore complessivo stimato intorno ai 125.000 euro. È stato anche confiscato denaro contante per 31.700 euro, considerato provento dell’attività illecita.
«I soggetti comunicavano tramite chat criptate, nello specifico “Wickr.me”, con cui riuscivano a tenersi in contatto cercando di eludere le investigazioni». I Carabinieri, tuttavia, si sono avvalsi dell’ausilio di intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche per smantellare la rete.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati ieri mattina nel corso di una conferenza stampa presso la caserma di via Mazzini dal comandante della Compagnia, Alessandro Carpentieri. Presente, insieme ai vertici dell’Arma, anche il procuratore Nicola D’Angelo che ha manifestato profonda delusione per l’epilogo dell’operazione, sia per il coinvolgimento di giovani, spesso condotti in carcere, sia per la generale inefficacia della lotta alla droga, iniziata anni fa ma rimasta senza progressi significativi. D’Angelo ha inoltre sottolineato che, pur con il supporto delle forze dell’ordine e dei media, la situazione non è cambiata e il fenomeno continua ad alimentare numerosi reati nel territorio, legati in qualche modo allo spaccio di stupefacenti.
In un contesto più ampio, il procuratore ha lamentato il declino demografico della regione, dove l’età media elevata e la carenza di giovani ne compromettono il futuro. Ha poi evidenziato come la criminalità e la percezione di insicurezza, specialmente legate al traffico di droga, rappresentino un grave ostacolo per lo sviluppo economico e turistico del Molise, penalizzando la regione agli occhi di potenziali investitori e degli stessi cittadini.
Ricordiamo che l’operazione “Drug Market 2” segue una precedente indagine del 2020, che portò all’esecuzione di 39 misure cautelari a Bojano e che già aveva evidenziato la stabilità della domanda di droga nella regione. Tuttavia, le organizzazioni criminali si sono riorganizzate, continuando ad alimentare un mercato che resta fortemente attivo e difficile da estirpare.
L’operazione di ieri rappresenta indubbiamente un ulteriore colpo alla criminalità locale, ma le autorità sono consapevoli che la lotta è ancora lunga e decisamente complessa.
sl