I numeri non lasciano spazio ad alcuna interpretazione. L’emergenza idrica che ha colpito il Molise da quasi un anno è ora nella fase più acuta con le sorgenti al di sotto della soglia minima dei 900 litri al secondo. Basti pensare che appena una settimana fa la sorgente del Matese, che serve Campobasso e gran parte del Molise centrale, ‘viaggiava’ a 1.400 litri al secondo.
Dati allarmarti che sono stati snocciolati ieri in Prefettura, nel corso del tavolo richiesto proprio da Molise Acque per analizzare l’emergenza ma soprattutto per programmare un intervento tempestivo per evitare che gli acquedotti Molisano destro e centrale restino completamente a secco. Alla riunione coordinata dal prefetto Michela Lattarulo hanno preso parte, oltre al presidente di Molise Acque Stefano Sabatini, il governatore Francesco Roberti insieme al consigliere delegato al sistema idrico Massimo Sabusco, il neo presidente dell’Egam Alfredo Ricci e quello della Grim Massimo Saluppo, il vice sindaco di Campobasso Pietro Colucci, il rappresentate dell’Autorità di bacino e il dirigente della Protezione civile regionale Gaspare Tocci. Il rischio è dietro l’angolo: tra due settimane oltre 40 comuni potrebbero rimanere senza acqua. Una situazione che l’avvocato Sabatini definisce, senza tema di smentita, «catastrofica».
«Anche alla luce della diffida che abbiamo ricevuto la scorsa settimana dal Comune di Campobasso – ha spiegato il numero uno di Molise Acque – abbiamo chiesto una riunione urgente proprio per illustrare in maniera chiara e incontrovertibile tutti i dati. Siamo di fronte ad una vera e propria calamità naturale – ribadisce Sabatini – mai il Molise si era trovato ad affrontare una siccità così grave. Le sorgenti ormai sono ad un terzo della portata e di questo passo ci troveremo a non poter più fornire acqua ai comuni». L’unica soluzione percorribile è interrompere il flusso idrico notturno in tutti i paesi del ramo destro: «Nei prossimi giorni saranno convocati in prefettura i 40 sindaci dei comuni interessati – prosegue Sabatini – per esortarli a chiudere i serbatoi nelle ore notturne, come già accade da alcuni mesi a Campobasso e nell’hinterland».
Una misura straordinaria che però presenta alcune criticità: in molti paesi, infatti, i serbatoi non sono gestititi direttamente della Grim e le amministrazioni non dispongono di personale che possa occuparsi della chiusura ogni sera. Problema che verrà affrontato nel prossimo incontro in Prefettura con l’auspicio, conclude Sabatini «che sia istituito un tavolo permanente perché, ribadisco, ci troviamo di fronte ad una emergenza mai registrata prima, ed i mesi di novembre e dicembre sono i più critici».
Della grave situazione ha preso atto anche il Comune di Campobasso, come sottolineato del vice sindaco Pietro Colucci che, al contempo, ha «chiesto conto dei piani industriali di Grim e Molise Acque e di che genere di programmazione si intenda mettere in atto per superare l’emergenza. È evidente che il problema maggiore sia rappresentato dalla dispersione idrica, soprattutto a Campobasso – ammette – ma chiediamo che, a fronte di chiusure notturne necessarie, ci sia una puntuale comunicazione e il rispetto degli orari di riapertura. Non è accettabile che attività commerciali e cittadini campobassani rimangano senza acque fino alle 9 del mattino, come accaduto qualche settimana fa».
E proprio sul fronte della dispersione idrica, nel corso de vertice è emersa una importante novità. Secondo il presidente della Grim Massimo Saluppo sarebbe in dirittura d’arrivo la ripartizione di un miliardo e mezzo di euro destinato all’ammodernamento della rete idrica delle regioni del Sud. Un cospicuo finanziamento dal governo centrale di cui, entro l’inizio del nuovo anno, beneficerà anche il Molise.
Intanto però sono necessari ancora sacrifici e, stavolta, da parte di tutti i comuni, per scongiurare l’interruzione del flusso anche nelle ore diurne come è stato disposto dalla Grim oggi e domani a Baranello e Vinchiaturo: senz’acqua dalle 15 alle 19, oltre che durante la notte.