Una folla immensa, impietrita dal dolore, ha partecipato ieri pomeriggio ai funerali del giovane sindaco di Campochiaro, Antonio Carlone, scomparso a soli 43enne a causa di un male incurabile.
Alla cerimonia, straziante e molto partecipata a partire dai bambini del paese agli adulti, si vedeva sui volti di tantissime persone la commozione e le lacrime per la perdita di un amico sincero e fraterno, di un amministratore onesto, giusto, leale, corretto e generoso che non si è mai risparmiato verso gli altri. Una perdita incolmabile per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne le indubbie qualità umane, una perdita per Campochiaro, per l’area matesina a cui era molto attaccato, la sua terra, una perdita anche per il Molise che ha perso uno dei suoi sindaci migliori, un maestro di vita e di insegnamento politico.
Da una mezza dozzina d’anni, Antonio combatteva contro un male spietato, nonostante il dolore e le traversie della vita aveva sempre il sorriso sulle labbra, ed era lui ad infondere coraggio a chi gli stava intorno. Si è spento lunedì presso l’Hospice di Larino, poi è stato trasportato nel suo paese, dove in Municipio è stata allestita la camera ardente con accanto i gonfaloni del suo Comune e della Provincia di Campobasso listati a lutto. Da lunedì sera e per l’intera mattinata di ieri tantissima gente, proveniente da un po’ tutto il Molise, ha voluto rendergli omaggio.
Dal sede del Comune alla chiesa della Madonna dell’Assunta la bara è stata trasportata a spalla da amministratori e amici, numerosissimi i sindaci e amministratori locali presenti, nonché i presidenti Paolo di Laura Frattura e Antonio Battista, l’ex presidente Michele Iorio e tanti altri politici.
In piazza Madonna delle Grazie, prima che il corteo si avviasse verso la chiesa, una bambina ha voluto ricordare l’impegno e l’attenzione amministrativa che Carlone aveva per questa fascia di cittadini molto spesso non considerata. Uno degli amministratori presenti ha, poi, voluto ricordarlo, sottolineando le sue notevoli qualità e la fortuna di averlo conosciuto.
Il lungo corteo infine si diretto verso la chiesa dove monsignor Giancarlo Maria Bregantini, coadiuvato da don Luigi Astarita, don Nicola Giannantonio, don Antonio Adducchio e don Giovanni Di Vito, ha celebrato la cerimonia funebre. Durante l’omelia il vescovo ha sottolineato come «Antonio dava l’esempio prima ancora di esprimere un analisi. In chiesa veniva con la sua famiglia, si sentiva di casa, era dispiaciuto quando notava che i ragazzi mancavano alle funzioni religiose, preoccupato perché la formazione spirituale è la base di ogni altra formazione sociale e politica. È stato ancora più grande per la sua speranza e forza nella lunghissima malattia che lo aveva attaccato oltre cinque anni fa. Un vero calvario ma sempre con il sorriso. Ottimismo e fiducia che gli nascevano dalla sua profonda fede».
Ci sono stati poi diversi interventi tra i quali quello del presidente Battista il quale ha sottolineato la bellezza della sua persona, un avversario politico leale e corretto, sempre pronto a collaborare per il bene comune. «Antonio ha interpretato al meglio il suo ruolo politico – ha detto il sintesi il presidente di Palazzo Magno -. Aveva quel senso di responsabilità posto a base del suo impegno politico e sociale, ma anche il modo di dimostrare il suo amore per Campochiaro e il Molise nelle azioni intraprese per difendere il nostro territorio, una bella lezione la sua, un esempio da seguire, ci mancherà molto il suo essere legato a valori veri».
Commovente anche l’intervento dell’assessore comunale di Campochiaro Karim Della Penta che lo ha ricordato per l’onesta, l’attaccamento al territorio e per i suoi insegnamenti.
Infine è intervenuta la moglie, Simona Valente, che ha voluto ringraziare tutti per la vicinanza, la stima e l’affetto espresso. «Grazie per aver sentito vostro il nostro dolore, grazie per esservi messi a disposizione in ogni momento e per qualsiasi necessità, grazie per tutto ciò che il vostro animo ha potuto offrire, ma soprattutto grazie a te o Signore per averci fatto questo grande dono, Antonio è stato per noi la più ampia manifestazione della tua grazia». Parole che hanno commosso anche monsignor Bregantini, espressione di profonda cristianità.
Un lungo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa madre.
Antonio lascia la moglie, due bambine di 6 e 8 anni, Giorgia e Paola, ed i familiari nel più profondo dolore.
Gli editori, i direttori e le redazioni di Primo Piano Molise, Teleregione e Radio Hollywood esprimono ai congiunti le più sentite condoglianze.
E.C.