Grande entusiasmo ha suscitato nell’ambiente sportivo cercese la notizia ufficializzata in questi giorni del finanziamento accordato dalla Regione Molise al Comune per la ristrutturazione del complesso sportivo Santa Maria della Libera adiacente il convento. Erano infatti molti anni che si attendeva un investimento corposo per la riqualificazione di un centro sportivo che sin dal 1970, quando fu costruito per volere di padre Tito Spirito, rettore del convento, ha rappresentato il centro nevralgico dello sport cittadino, ma soprattutto ha rappresentato una risorsa per la comunità, che vi ha sperimentato una prima forma di turismo sportivo. Infatti, grazie alla passione di padre Tito, tifosissimo del Napoli e ben addentrato al mondo del calcio (celebrò persino il matrimonio di Luis Vinicio, il campione brasiliano del Napoli anni ‘60 soprannominato ‘O lione e di altri personaggi come quello dell’allenatore ternano Claudio Tobia), il centro sportivo “Santa Maria della Libera” è stato sede dei ritiri estivi di molte società professionistiche fino al 1990. In particolare ne usufruivano spesso le squadre allenate da Gennaro Rambone, legatissimo a padre Tito, che negli anni ‘80 allenava in serie B team blasonati come Padova, Catania, ecc., ma lo stesso Campobasso di Molinari spesso svolgeva mini-ritiri al convento di Cercemaggiore, come pure molte squadre che affrontavano il Campobasso in quel periodo.
Cercemaggiore guadagnò la ribalta nazionale e padre Tito suscitò persino l’interesse di testate giornalistiche come il Corriere dello Sport, che gli dedicò un articolo.
Di aneddoti relativi al personaggio e al soggiorno delle squadre ce ne sono diversi: si narra, ad esempio, che padre Tito, aggirando le rigide disposizioni alimentari degli allenatori, dopo la cena usava passare a dispensare nelle camere un amaro di produzione artigianale del convento, molto gradito ai calciatori, che estraeva dalla tonaca sotto la quale lo nascondeva per farlo poi gustare agli ospiti al riparo dell’occhio vigile dello staff tecnico. Riti e miti di un calcio di altri tempi.
L’ultima squadra a svolgere il ritiro al convento di Cercemaggiore fu il Savoia, società di Torre Annunziata, che all’epoca militava in sere D, allenata da mister Schettino, a cui il ritiro cercese portò benissimo: a fine anno fu promossa in serie C e iniziò una scalata che la proiettò in poco tempo in serie B.
Nelle sale del convento erano esposti fino a pochi anni fa i gagliardetti (nella foto) di numerose società donati ai Domenicani. Si tratta di cimeli preziosi, testimonianze di un’epoca di splendore per il luogo, che sarebbero andati persi dal momento che dopo i lavori di ristrutturazione del complesso conventuale per le celebrazioni del 2012 – quando si festeggiarono i 600 anni del ritrovamento della statua lignea della Madonna della Libera – furono rimossi e accantonati per essere destinati al macero. Tuttavia, l’ultimo rettore del convento della Libera, padre Giuseppe Sabato, ha inteso conservarli e nei mesi scorsi, quando i Domenicani hanno lasciato il convento ai frati dell’Ordine di Maria Stella dell’Evangelizzazione – che sono subentrati nella gestione – ha voluto che il patrimonio sportivo del convento rappresentato dai gagliardetti non andasse perso e li ha donati a Giuseppe D’Uva, allenatore di calcio cercese, affinché li custodisse a futura memoria. «Meglio se li tieni tu. So che ne farai buon uso e che sono in buone mani» – le parole che padre Pippo (come affettuosamente era chiamato dai fedeli) rivolse a D’Uva nell’affidargli il compito.
Quest’estate – ha fatto sapere D’Uva – i gagliardetti saranno esposti in un’apposita mostra in attesa che, una volta ristrutturato il complesso sportivo del convento, possano trovare degna collocazione in qualche locale. Infatti, è intenzione di D’Uva di mettere a disposizione della comunità in futuro queste preziose testimonianze storiche di un periodo fulgido e di grande fermento per il convento cercese.
Dopo la scomparsa di padre Tito, purtroppo, i Domenicani hanno abbandonato la strada dell’ospitalità dei gruppi sportivi. Non vi erano più le condizioni oggettive. Oggi le società professionistiche per i loro ritiri hanno bisogno di servizi e comfort di alto livello e le strutture fatiscenti del complesso sportivo cercese non erano più attuali.
Negli anni Ottanta le squadre alloggiavano nei monasteri alla ricerca della tranquillità, oggi richiedono hotel a 5 stelle; anni fa ci si accontentava di un campo di terra come quello di Santa Maria della Libera, purché in montagna e lontano dalla calura cittadina, oggi invece occorre un manto erboso perfetto, se non in erba sintetica. Insomma, sono cambiati i tempi e il turismo sportivo del convento sembra essere solo una bellissima pagina del passato. La notizia di questi giorni ha tuttavia riacceso la speranza di rinverdire i fasti dell’epopea vissuta con padre Tito.
Il progetto di rinnovamento del centro sportivo è ambizioso: interessa la ristrutturazione del campo di calcio a 5, la costruzione di due campi di bocce con annessi spogliatoi ricavati in un locale del convento e il campo da calcio (su cui la stessa amministrazione aveva già investito negli anni scorsi per una prima fase di ristrutturazione avviata dall’amministrazione precedente purtroppo insufficiente: i soldi erano bastati solo per l’allargamento del rettangolo di gioco, abbattere i vecchi spogliatoi e costruirne uno nuovo con struttura in legno).
Sarà infatti ora completato e reso fruibile il campo di calcio per la disputa di gare fino al campionato di Eccellenza, con la costruzione di una tribunetta con seggiolini e installato un impianto di illuminazione. Saranno inoltre previsti dei parcheggi ed altri servizi. Insomma, un restyling radicale che permetterà alle società sportive cercesi di poter utilizzare la struttura per le attività invernali (allenamenti e partite) e salvaguardare così da un utilizzo intensivo il campo sportivo Ballarin, l’altra struttura di cui è dotato il paese, che è in erba naturale e potrà essere utilizzato efficientemente per le gare ufficiali e i ritiri estivi.
Proprio sui ritiri estivi si cercherà di puntare di nuovo: Cercemaggiore avrà a disposizione due campi di calcio (uno in erba e l’altro, oggetto di questo intervento di riqualificazione, che sarà in terra battuta ma predisposto per un futuro posizionamento del manto sintetico, qualora si reperissero ulteriori fondi) e il palazzetto dello sport, oltre a strutture ricettive già presenti sul territorio come alberghi, agriturismo e bed & breakfast in grado di offrire ai gruppi sportivi un soggiorno più che confortevole, senza dimenticare i posti-letto disponibili nel convento (oltre 70) in camere nuovissime, ristrutturate in occasione dei lavori per il seicentenario, che potrebbero essere messi a disposizione qualora riprendesse il flusso di società che scelgano di fare i ritiri pre-campionato a Cercemaggiore.
Una sorta di svolta epocale e un investimento ingente, che con lungimiranza l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca sindaca Vincenza Testa si appresta a eseguire sull’impiantistica sportiva con ricadute positive su tutta l’economia della zona, oltre che per il benessere dei giovani cercesi praticanti lo sport.
Il finanziamento della Regione Molise ammonta a 360mila euro, mentre il Comune parteciperà con un cofinanziamento di 120mila, per un ammontare complessivo pari a 480mila euro.
Il progetto è finanziato dalla misura del Patto per lo sviluppo della Regione Molise-Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 – delibera del Ciper 10 agosto 2016 numero 26 area tematica turismo e cultura – linea di intervento programma integrato per lo sviluppo del turismo sportivo e del benessere – azione impiantistica sportiva con poli integrati con offerta scolastica, turistica e qualità della vita.
L’ufficialità del finanziamento si è avuta nei giorni scorsi con la pubblicazione delle determina del direttore del IV dipartimento numero 25 del 15 febbraio 2018.
Nelle prossime settimane dovrebbe svolgersi un’assemblea pubblica a Cercemaggiore nella quale sarà presentato alla cittadinanza dall’amministrazione comunale e dai progettisti il programma di interventi. Ma nell’ambiente sportivo già si esulta per una notizia strepitosa che conferma l’attenzione mai riscontrata in precedenza dell’amministrazione comunale per le problematiche dello sport e dei giovani. Un impegno, infatti, che non finisce qui: nel bilancio comunale in approvazione sono destinati fondi per la ristrutturazione degli spogliatoi del campo sportivo Ballarin, mentre appena qualche settimana fa sono stati eseguiti lavori di sistemazione della copertura del palazzetto dello sport per un importo di circa 50mila euro. È in programma, inoltre, un’altra serie di lavori, che interesserà probabilmente i terrazzi esterni, tesa all’eliminazione totale del problema delle infiltrazioni di acqua piovana. Senza dimenticare i lavori di insonorizzazione per rendere la struttura fruibile anche per eventi diversificati e di maggior rilievo rispetto all’utilizzo attuale limitato al calcio a 5.
Insomma, una azione politica sul tema dello sport che guarda a 360° e diretta a recuperare il tempo perso negli scorsi decenni (quando nulla è stato investito sull’impiantistica sportiva), che presto favorirà un rilancio delle attività e delle opportunità per i ragazzi cercesi e non. Chapeau.
ppm
Ne sono fiero e contento di questa bella notizia