Il cancro si combatte anche con l’informazione: quattro tumori su dieci sono prevedibili e prevenibili. È sicuramente necessario lavorare di più sulla prevenzione, sappiamo che serve un’informazione più incisiva. La Fondazione “Giovanni Paolo II” ha sempre puntato molto sulla formazione, anche sul territorio. Per questo è stato organizzato in collaborazione con la parrocchia di San Antonio di Padova e l’associazione “Amici della Cattolica”, il convegno “Prevenzione, corretti stili di vita e nuovi approcci terapeutici contro i tumori” in programma questo pomeriggio alle ore 18 presso il Centro Sociale San Lorenzo a San Giuliano del Sannio.
Dopo l’indirizzo di saluto del presidente dell’associazione Insieme, Emanuele Cappella, del sindaco di San Giuliano del Sannio, Angelo Codagnone, e del Direttore Generale, Mario Zappia, relazionerà Carmelo Pozzo, Direttore Uoc di Oncologia Generale Fondazione “Giovanni Paolo II”. Interverrà anche il presidente degli Amici della Cattolica, Geremia Carugno per presentare il Progetto “InformaSalute”.
L’informazione è anche il canale da percorrere per aumentare le conoscenze sull’importanza della ricerca e sul valore che ha il contributo di ogni singola persona. È fondamentale che la ricerca oncologica continui, su tutti i tipi di tumori, per migliorare la vita di milioni di malati.
Negli ultimi anni sono stati compiuti passi da gigante nel campo della cure dei tumori. Oggi anche quando non è possibile arrivare alla guarigione, si riesce comunque in molti casi a cronicizzare la malattia, con pazienti che possono condurre una vita normale anche per molti anni. E questo riguarda tutte le principali forme tumorali, a partire dal seno, in cui ormai anche l’azione contro i carcinomi metastatici offre grandi risultati, del polmone e del colon retto che resta il più diffuso sia negli uomini che per le donne.
Tra le novità più importanti ci sono certamente quelle relative al tumore al polmone, dove con l’immunoterapia si ottengono risultati fino a pochi anni fa impensabili. I dati presentati al congresso Esmo riguardano sia in pazienti con un tumore localmente avanzato, sia quelli con un carcinoma metastatico. Purtroppo ancora oggi meno del 20 per cento dei pazienti con cancro al polmone è vivo dopo cinque anni dalla diagnosi. Ecco perché c’è molto entusiasmo verso gli esiti delle nuove sperimentazioni.
Considerata l’estensione degli obiettivi strategici legati alla promozione della salute, si comprende facilmente come essi fondino la propria riuscita su collaborazioni, competenze ed ambiti operativi tra loro diversi. Un reale coinvolgimento dei cittadini, della comunità, della popolazione in generale, deve basarsi su un input che, partendo dalla Sanità, punti ad un’integrazione tra persone, gruppi, istituzioni ed organizzazioni volta al raggiungimento dell’obiettivo salute.
Il concetto di salute coinvolge parametri ambientali, sociali ed etico-valoriali. Ne consegue che la relazione tra gli attori del Sistema Salute e le persone diventa una componente rilevante e caratterizzante della stessa vita quotidiana dei cittadini. È necessario favorire un processo di democratizzazione dell’informazione scientifico-sanitaria che si definisce empowerment, cioè la consapevole partecipazione della gente alla conoscenza e all’utilizzo dei determinanti della salute. Un dialogo attento e corretto tra il sistema e la persona attraverso il quale si possa trasmettere non solo informazione ma anche cultura.