Favorire l’autodeterminazione e l’emancipazione dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio molisano, ‘preparare’ i cittadini ad una maggiore e migliore inclusione, stimolare i servizi e le politiche attive per l’occupazione e creare una rete permanente tra cooperative, Ong e associazioni al fine di favorire l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti interessati.
Questi gli obiettivi principali del “Job learning”, il progetto finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami), presentato ieri mattina presso la struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati in contrada Colle delle Api a Campobasso. Presenti, in rappresentanza degli enti partner del progetto (Ats di Campobasso, Regione Molise e Ares Scarl), l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Campobasso, Luca Praitano, l’assessore alle Politiche sociali della Regione Molise, Luigi Mazzuto, l’assistente sociale del Comune di Campobasso, Raffaella Ferro e il presidente di Ares Scarl, Paola Pietrangelo.
Secondo i dati forniti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nei primi sei mesi del 2019 sono 7.272 i minori stranieri non accompagnati censiti in Italia. In Molise ce ne sono 83 (ossia l’1,1% del totale nazionale).
L’avviso Fami risponde all’obiettivo numero uno del piano nazionale riguardante percorsi di inclusione in favore di minori stranieri presenti nelle strutture di seconda accoglienza.
In Italia l’attuale dotazione finanziaria è di circa 10 milioni di euro. In Molise il finanziamento sarà di circa 172mila euro.
Il progetto si pone dunque l’obiettivo di conciliare tutela e cura del minore attraverso l’orientamento al mercato del lavoro e l’empowerment (autodeterminazione) delle competenze.
Destinatari del progetto i minori stranieri non accompagnati ospiti nelle strutture di Campobasso, Casacalenda, Ripabottoni, Scapoli e Cerro al Volturno.
Si tratta di 83 soggetti tra i 14 e i 18 anni provenienti da Nigeria, Mali, Costa D’Avorio, Bangladesh, Senegal, Ghana, Pakistan ed Egitto.
Il progetto ha come obiettivo generale quello di generare crescita professionale e inserimento socio- lavorativo dei minori attraverso dei percorsi di formazione (laboratori di orientamento professionale) che prevedono: percorsi di potenziamento di capacità, attitudini, competenze, percorso di informatica di base (word, excel, powerpoint, email, posta certificata, internet) classi non numerose, operatori idonei, strumenti didattici ad uso autonomo (computer in dotazione) oltre a work experience e visite guidate (presso aziende e laboratori), singole esperienze di lavoro guidato e visite guidate alle strutture aziendali.
I corsi, realizzati nei centri interessati, partiranno a settembre 2019 e avranno una durata di 18 mesi.
Ogni soggetto verrà ‘profilato’ attraverso colloqui individuali, ai quali saranno presenti anche mediatori culturali, ed eventuali percorsi motivazionali (in caso di demotivazione).
«Attraverso queste azioni – ha affermato l’assessore Praitano – il progetto che ci avviamo ad attuare, mira a favorire l’autodeterminazione ed emancipazione dei minori, l’ascolto dei minori già presenti, la valorizzazione delle capacità, la creazione di strumenti innovativi e replicabili di inserimento lavorativo. Un progetto importante per garantire maggiori opportunità per il futuro di questi ragazzi. Uno degli obiettivi, infatti, è proprio quello di favorirne l’autodeterminazione, ossia far sì che siano in grado di provvedere a loro stessi. Trattandosi di minori stranieri soli, infatti, sia per l’età sia per la distanza culturale, vanno incontro a maggiori difficoltà».
Al termine dell’incontro i partner aderenti all’iniziativa hanno dunque firmato il Protocollo d’intesa ufficializzando di fatto l’importante progetto che aiuterà minori soli in un Pese straniero a gettare le basi per un futuro migliore.
SL