Le indagini dei militari sono partite alcuni mesi fa. Per tutta l’estate i carabinieri del Noe hanno monitorato il trasporto e lo smaltimento di rifiuti speciali di una nota azienda del settore e quello che è emerso ha dell’incredibile.
Dopo le verifiche e i controlli ambientali sul ciclo dei rifiuti solidi urbani smaltiti e recuperati nella provincia di Campobasso hanno infatti contestato al titolare di una nota azienda del capoluogo, che esercita nel ramo della raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani e nella gestione di impianti di depurazione di acque reflue, sanzioni amministrative per un importo di oltre 540mila euro. Nella circostanza, i militari hanno accertato l’omessa annotazione di 1.050 operazioni di carico e scarico nel registro dei rifiuti, previsto dalla normativa di settore.
L’attività d’indagine è emersa a seguito di controlli eseguiti nel periodo estivo dal Noe di Campobasso, coadiuvati dai Carabinieri del locale Comando provinciale, nel corso dei quali è stata sequestrata, all’interno di un piazzale nella zona industriale di Campochiaro, un’area di 500 metri quadrati in cui era stato abusivamente realizzato un centro di raccolta di rifiuti, che esercitava in totale assenza di autorizzazioni ambientali.
Nel centro di raccolta sono stati rinvenuti rifiuti speciali pericolosi e rifiuti sanitari a rischio infettivo, nonché circa 300 metri cubi, pari ad altrettante tonnellate, di rifiuti solidi urbani provenienti da note località turistiche del Gargano.

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