Era il 18 settembre del 2018. Quella mattina Carlo Concettini, 56enne dipendente del Comune di Gambatesa, stava lavorando insieme ai suoi colleghi lungo la rete idrica del paese per effettuare una riparazione. Intorno alle 11 la tragedia: uno smottamento di terra improvviso e l’operaio venne travolto all’interno della trincea che era stata scavata poco prima. Al momento dell’incidente, come riferirono i colleghi ai carabinieri, non perse conoscenza e venne trasportato poco dopo al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli. Lì i medici lo sottoposero ad un delicato intervento chirurgico che, purtroppo, non riuscì a salvargli la vita. Il suo cuore di fermò in serata.
Una tragedia che colpì l’intera comunità di Gambatesa e il sindaco Carmelina Genovese, «legata al dipendente da un rapporto di stima e amicizia», come commentò immediatamente dopo la notizia dell’incidente. A due anni di distanza la Procura ha chiuso le indagini sul caso ed il pm ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio proprio a carico del sindaco, del dirigente comunale Marco D’Elia e per il capo operaio Salvatore Amorosa. L’accusa è omicidio colposo. L’udienza preliminare è fissata il prossimo 7 luglio.
«È una problematica prettamente tecnica – l’unico commento dell’avvocato Mariano Prencipe che assiste Marco D’Elia – che fa riferimento alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Bisogna accertare se era in capo ad un funzionario di un piccolo Comune, per altro assente il giorno della tragedia, il controllo del cantiere».
Il 7 luglio, dunque, il giudice deciderà se sussistono delle responsabilità per la morte dell’operaio – che ha lasciato moglie e tre figli – e se i tre finiranno a processo.