Un’ondata di affetto e di solidarietà ha investito ieri pomeriggio il campo sportivo di Ferrazzano: in centinaia, infatti, tra familiari, amici e colleghi sportivi, hanno voluto dare l’ultimo saluto a Pietro Sanzò, il 34enne di Campobasso che martedì, purtroppo, ha perso la sua battaglia contro un male incurabile.
Una folla composta ha riempito l’impianto sportivo ai piedi del paese, un luogo caro a Pietro. Lì, infatti, il 34enne ha trascorso buona parte della sua vita a rincorrere una delle sue più grandi passioni: il calcio. Proprio a simboleggiare l’amore per il pallone e la sua nota fede calcistica, gli amici hanno scelto di circondare l’altare di palloncini verdi e bianchi, come i colori della Polisportiva Ferrazzano, e rossoneri, come quelli della sua squadra del cuore, il Milan.
Il primo ad intervenire, di fronte ad una folla visibilmente commossa, è stato il sindaco Antonio Cerio, che ha ricordato Pietro con queste parole: «Andiamo tutti incontro ad un crudele destino quando nasciamo, perché prima o poi dobbiamo lasciare il percorso della vita terrena. Ma quando ciò accade prematuramente il dolore è immenso.
Pietro – ha aggiunto il sindaco – ultimamente diceva di essere molto vicino a Padre Pio. E purtroppo ci ha lasciato proprio nel giorno dedicato al santo di Pietrelcina e nell’anniversario della scomparsa del suo papà.
Una perdita tragica che addolora tutta la comunità di Ferrazzano e tutti coloro che hanno conosciuto Pietro, un ragazzo solare e sempre propositivo». Poi il pensiero rivolto alla famiglia: «Sono certo che vi accompagnerà. Ora sarà con il suo papà e si prenderanno in giro come fanno le tifoserie di calcio».
Nell’omelia don Nicola ha rimarcato la grande passione di Pietro ripercorrendo alcuni istanti degli ultimi giorni di vita del 34enne.
«Siamo in un posto molto significativo per Pietro – le parole del parroco – amava le regole del calcio e amava vivere l’esperienza della gara.
Prima che si ammalasse gravemente ho potuto dialogare con lui. Mi spiegava dopo la prima chemio come fosse stato “inondato di luce e di fede”. In un altro dei suoi ultimi messaggi, ha detto che aveva “tanta voglia di vivere. Così tanta che adesso, ogni mattina, mi alzo e vado sul balcone dell’ospedale per vedere il sole che sorge”.
La sua testimonianza di vita è molto significativa», ha aggiunto. «Cristo lo ha trasformato nella sua esperienza di vita personale e spirituale.
Quando poi mi sono recato in ospedale per i sacramenti gli ho detto che la nostra comunità ha pregato tanto per lui affinché guarisse. Purtroppo le nostre preghiere non sono state ascoltate ma ho ricevuto un meraviglioso segno: il tempo di imporre le mani su di lui nell’atto del sacramento dell’unzione degli Infermi, ha aperto per un attimo gli occhi e mi ha salutato con un cenno della spalla.
In quel frangente sono riuscito a lasciargli un messaggio da parte della nostra comunità: “tutti noi ti vogliamo bene e ti aspettiamo a Ferrazzano”. Ora sarà un’altra Ferrazzano, quella del paradiso» ha concluso don Nicola.
Infine, a nome di tutta la famiglia, l’intervento di una delle cugine del giovane scomparso: «Grazie a tutti per averci regalato questo esempio di amore, di amicizia di affetto e di vicinanza a Pietro. Questa cosa ci rende orgogliosi di essere la sua famiglia e di averlo avuto nelle nostre vite.
Pietro tu starai sicuramente sorridendo da lassù – la commovente riflessione della ragazza – e ti stai meravigliando di tutto ciò che ti hanno preparato. I tuoi occhioni blu saranno aperti più che mai dalla meraviglia e il tuo sorriso “famoso”, che ti è stato riconosciuto da tutti, adesso sarà ancora più splendente.
Sii felice e realizza tutti i sogni che avevi. Dacci anche la forza per superare la tua assenza e tutto questo dolore. Il male, come ci hanno detto i medici, è stato più veloce di noi, Ci ha sorpassati. Ma adesso c’è una via infinita che tutti percorreremo, la via del ricordo che andrà oltre ogni male. Chiediamo a tutti voi di ricordare Pietro e portarlo per sempre nel vostro cuore».

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