Da oltre un anno privati del contatto fisico con i loro cari. Perché il Covid, oltre a mietere vittime, a piegare l’economia, a stravolgere le abitudini di tutti, ha messo in pausa anche la vita affettiva. E a pagarne il prezzo più caro sono stati gli anziani, gli ospiti delle case di riposo isolati dalle loro famiglie per 14 mesi, con ripercussioni importanti anche sul loro stato psicofisico.
Da ieri, però, nella struttura di via delle Frasche il muro della solitudine è stato abbattuto. È stata infatti inaugurata nella Casa di Riposo ASP Pistilli la Stanza degli Abbracci, la prima in Molise.
A presentare il progetto insieme ai responsabili della struttura e al sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, sono intervenuti anche Paolo De Socio, Segretario Generale della Camera del Lavoro Territoriale della CGIL Molise e Maria Lucia Pasquale, SPI CGIL Territoriale Molise.
La realizzazione della Stanza degli Abbracci, costata 2.800 euro, è stata possibile anche grazie al contributo del Sindacato Pensionati della CGIL Abruzzo Molise che ha coperto circa il 50% della spesa totale necessaria. Il resto viene dalle casse comunali.
Una struttura che garantisce il massimo della sicurezza per i circa 70 ospiti che potranno finalmente riabbracciare i loro cari. La stanza è pensata soprattutto per i nipoti e i parenti più giovani, non ancora sottoposti a vaccinazione e che dunque non rientrano nella circolare emanata dal ministro Speranza che consente gli ingressi nella Rsa solo con ‘green pass’ (doppia dose di vaccino, tampone molecolare negativo nelle 48 ore precedenti alla visita e guarigione dal Covid da non oltre sei mesi).
«Ripartiamo dagli abbracci, soprattutto per chi, in questo lungo periodo pandemico, ha dovuto limitare al massimo contatti di ogni genere anche con le persone più care», ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina. «La Casa di Riposo Pistilli ha messo in piena sicurezza i suoi ospiti sin dall’inizio della pandemia, insieme ci siamo adoperati, nell’arco di quest’intero anno, per rendere meno pesante per gli ospiti e per le loro famiglie un distacco affettivo che indubbiamente si è fatto sentire. Per questo – ha aggiunto il sindaco – abbiamo subito colto l’occasione prospettataci dal Sindacato Pensionati della CGIL Abruzzo Molise che sta portando avanti il progetto “Stanza degli Abbracci”, in modo da consentire ai parenti di poter riabbracciare i propri cari ospitati in questa struttura in tutta sicurezza, anche in presenza di malattie, compreso appunto il Covid-19. Speriamo – ha concluso il sindaco – che la stanza non serva ancora per molto e che presto possiamo tornare tutti ad abbracciarci senza la paura del Covid».
Il modulo, contenuto in una sacca dalle dimensioni compatte, è pronto in 50 secondi, con dimensioni sia per un uso esterno che interno. Si tratta di una struttura che assicura la separazione tra residenti e visitatori ma permette, grazie a una morbida parete trasparente perfettamente stagna ed isolante, completa di manicotti in morbido poliuretano, l‘incontro, il dialogo ed il contatto fisico tra i residenti delle RSA ed i loro cari, senza rischi di contagio, in totale sicurezza.
Il modulo è riscaldabile ed illuminabile, ideale sia per interni che per esterni. I materiali utilizzati (PVC, Tessuto Poliuretano, Tessuto Poliestere) sono ignifugati in Classe 1 e tutti lavabili con comune detergente e disinfettabili tramite soluzione raccomandata ISS (idroalcolica 70%).
«Finalmente dopo mesi di solitudine affettiva, possiamo restituire ai nostri ospiti il piacere di ripristinare, seppur in uno spazio protetto, il contatto fisico con i propri cari, tornando così ad una pseudo-normalità», ha dichiarato il presidente della “Pistilli”, dottor Cosimo Dentizzi. «L’allestimento di tale prezioso presidio si è reso possibile solo grazie all’ intervento dell’amministrazione comunale e della S.P.I. CGIL Molise a cui va tutta la nostra infinita gratitudine».
«La nostra organizzazione – hanno avuto modo di dichiarare all’unisono i rappresentanti della CGIL e dello SPI CGIL territoriale Molise – ritiene che tale iniziativa rappresenti un importante progetto di alto valore solidale ed etico e che costituisca, allo stesso tempo, una importante occasione per coinvolgere le Direzioni delle ASL, delle RSA, delle Case di Riposo, i Comuni e i parenti nella ripresa di una dimensione affettiva che è mancata, in maniera considerevole e per troppo tempo, agli ospiti di questo tipo di strutture.
Volevano regalare un sorriso a quella fascia di età che per un anno ha vissuto l’isolamento. Conosciamo il dramma che hanno vissuto soprattutto gli ospiti nelle case di riposo nella prima ondata, da un lato la paura di ammalarsi, dall’altra il vuoto e il senso di abbandono. Questo è un segno di speranza e di riconoscenza, il nostro sindacato deve restituire qualcosa a quella generazione del post guerra, quella che si è tolta il pane dalla bocca per i propri figli».