Cosa faranno i molisani questa estate? Con la bella stagione alle porte e dopo un anno decisamente da dimenticare si respira già aria di vacanze.
Tuttavia, nonostante l’accelerazione della campagna vaccinale e una riduzione drastica nel numero dei contagi, l’emergenza Covid non può ancora definirsi “archiviata”. Con tali premesse molti cittadini sceglieranno dunque la strada della prudenza cercando di non varcare i confini regionali o, nel migliore dei casi, quelli nazionali.
Il turismo made in Italy, infatti, andrà anche quest’anno per la maggiore e vedrà in pole mete classiche come Puglia, Calabria e Isole.
Per i più avventurosi e poiché la situazione sugli spostamenti appare ancora in evoluzione, molti utenti hanno preferito rivolgersi agli esperti del settore mettendo da parte il turismo “faidaté”.
Ma quali sono le richieste di quest’anno?
«Al momento sono principalmente due le tipologie di clienti che entrano in agenzia – spiega l’agente Rosaria Trotta della Di Paola viaggi – da una parte c’è chi possiede un voucher e vuole riscattarlo, dall’altra clienti che intendono programmare il proprio viaggio ex novo. Quelli con i voucher puntano a recuperare i viaggi che avevano acquistato lo scorso anno o addirittura due anni fa. Altri, invece, stanno cercando di capire insieme a noi quali possano essere le mete ‘papabili’ in questo particolare periodo».
Da ieri, inoltre, è operativo il green pass, ovvero la certificazione che consente fino a luglio, a chi ha concluso il ciclo di vaccinazione, è guarito dal Covid o è in possesso di un tampone negativo eseguito entro le 48 ore prima della partenza, di spostarsi liberamente.
«Al momento il green pass esiste ma a livello regionale saranno le Asl a decidere in che modalità rilasciarli. Questo vale per chi vuole andare all’estero ma anche in altre regioni.
Molti clienti, infatti, si rivolgono a noi per capire effettivamente ciò che serve per visitare Paesi stranieri. Allo stato attuale, ad esempio, ci si può recare in Paesi come Grecia e Spagna dove viene richiesto soltanto l’obbligo del tampone mentre in Portogallo vige invece l’obbligo della quarantena. Altri Paesi, inoltre, risultano totalmente bloccati e vi si può accedere solo per motivi urgenti, ad esempio lavoro e salute, come avveniva in tempi di lockdown».