Non c’è nulla da fare, spodestare Vincenzo De Luca primo cittadino di Salerno dalla vetta della classifica dei sindaci più amati d’Italia non è operazione semplice. Caso più unico che raro il suo visto che per i colleghi sparsi lungo lo Stivale è già difficile non precipitare ai piedi della lista. Nemmeno far parte di una coalizione aiuta a mantenersi a galla. Anche se alcune riflessioni politiche, alla luce dei risultati, vanno fatte. Andiamo prima ad analizzare il dato di Campobasso. Non sarà stato affatto contento ieri mattina Gino Di Bartolomeo quando aprendo la terza pagina del Sole 24 Ore ha visto il suo nome fermo al 75esimo posto dell’elenco stilato dal Governance Poll 2012. Una posizione tutt’altro che felice la sua visto che dal giorno delle elezioni (56,6%) ad oggi (49%) ha perso quasi otto punti. Tre i punti in meno rispetto all’anno scorso. Peggio di lui stanno solo una ventina di altri sindaci. Ma che cosa sarà mai successo a questi poveri sindaci che non godono più di quel consenso che ha permesso loro di indossare la fascia tricolore? Sarà l’Imu, saranno i tagli imposti dal Governo centrale, saranno anche i minori servizi che le amministrazioni locali offrono ai residenti fatto sta che non ce n’è per nessuno, nemmeno per i sindaci che per vari motivi sono finiti sulla cresta dell’onda: vedi il caso Matteo Renzi (61esimo posto) che nonostante il duello con Bersani e la sua esposizione mediatica non ha ottenuto un brillante risultato, è sceso dal 59,5 % ottenuto alle elezioni al 52% di oggi con un punto in meno rispetto al 2011. Volendo andare a spulciare la classifica dell’indice di gradimento vediamo che le prime posizioni sono occupate dai sindaci di centrosinistra, ma va altrettanto evidenziato che a perdere più punti rispetto all’anno scorso sono due esponenti con bollino rosso (che il Sole ha utilizzato per il centrosinistra) De Magistris sindaco di Napoli con un -11 e Massimo Zedda alla guida di Cagliari con – 12. Grande salto in avanti invece, con ben 21 punti in più, per Marco Zambuto sindaco di Agrigento appartenente al Terzo polo. Buona prestazione anche per il primo cittadino di Lecce, Paolo Perrone, di centrodestra che rispetto all’anno scorso ha guadagnato 10,5 punti. Tra i sindaci eccellenti se l’è cavata benissimo Pisapia di Milano che ha più consenso del giorno delle elezioni. Brutta la prestazione di Pizzarotti (del Movimento 5 Stelle). Il questionario è stato sottoposto ai cittadini, tra il 15 settembre e 15 dicembre 2012, che hanno dato un giudizio complessivo sull’operato del sindaco durante gli ultimi 12 mesi. “Non è colpa mia. Più che fare domande ai cittadini – dice Di Bartolomeo – chi ha stilato la classifica avrebbe dovuto tenere in debita considerazione com’era il Comune prima e com’è adesso. Come è stato lasciato dalle precedenti amministrazioni e come l’attuale governo l’ha tenuto. Insomma non mi sta bene che si stilino degli elenchi in questo modo: vogliamo parlare del patto di stabilità? Io ci sto dentro, vogliamo parlare dei debiti fuori bilancio: io fino ad ora ne ho pagati quasi 8 milioni tra cause perse e risarcimenti. Mi sembrano dati che non possono essere tralasciati. E poi è facile che i cittadini, soprattutto in questo periodo di crisi se la prendano anche con i sindaci. Sono comunque tranquillo, ho la coscienza a posto e ho fatto tutto quello che potevo fare per la mia città. Il 75esomo posto? Non è il massimo, ma c’è chi sta a quota 101”.