Tenere un conto sospeso coi ricordi è terribile. Tengono sempre la luce accesa e non se ne vogliono più andare. Guido Colitti, il commendator Colitti, dall’88 ci ha lasciato, finendo pian piano nell’oblio. Sino a che un cronista d’antan, con la memoria lunga e rispettoso dei campobassani di stoffa buona e di raffinate maniere è andato a scavare nel passato, per restituirlo ai lettori con la pesante carta d’identità e proporlo a chi non l’ha conosciuto.
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